CORTINA - «Mio marito è morto». È la moglie di Stefano Zardini, Valentina, tra le lacrime, a dare il doloroso annuncio, facendo chiarezza delle tante...
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LA SPERANZA
Per giorni si è sperato in un recupero, ma ieri la notizia peggiore. «Mio marito è morto, morto cerebralmente», ha riferito la moglie contattata telefonicamente. Avrebbe voluto tracciarne un ricordo, ma alla fine, dicendo di non riuscire a farlo, ha lasciato spazio solo al dolore del sentimento supremo: «Scrivete che lascia una moglie e un figlio che lo amavano oltre ogni orizzonte».
LA PROFESSIONE
Zardini è un uomo molto noto, non soltanto a Cortina, ma in Italia e nel mondo, per la sua attività di fotografo, ereditata dalla famiglia. La nonna Antonia riuscì a scattare immagini rimaste nella storia di Cortina, durante la prima guerra mondiale, prendendo in mano l'attività del marito. Si occuparono dell'azienda i figli Roberto e Rinaldo, il noto paleontologo al quale è dedicato il museo delle Regole. Stefano Zardini ha fotografato panorami e guerre, persone ed eventi, per decenni, in tutti i continenti. Nel contempo è una persona molto impegnata nella comunità locale, con tanti incarichi.
SPORT E SOCIALE
Sulle orme del padre, componente della squadra che vinse il primo titolo italiano di hockey del Cortina, nel 1932, è stato legato alla Sportivi ghiaccio, nel consiglio della società. Si è occupato a lungo di turismo, nel direttivo del consorzio di promozione. E' presidente della fondazione per anziani, che si propone di costruire una residenza assistita, per le persone ancora autosufficienti. In questo senso ha promosso un concorso di idee, per individuare il progetto da realizzare, coinvolgendo molti giovani architetti.
GIORNALISMO
Da giornalista si è impegnato nella redazione di articoli per molteplici riviste e pubblicazioni, promuovendo anche la nascita di alcuni periodici locali, che fossero fonte e stimolo di discussioni e approfondimenti. Appassionato di sport, in particolare di motociclismo, negli anni Settanta ha organizzato manifestazioni spettacolari, come le gare di speedway sul ghiaccio dell'anello di Fiames, dove si praticava il pattinaggio di velocità. La creazione di immagini artistiche è però il suo maggiore impegno, tuttora.
OPERE IN MOSTRA
In questo momento ha sue opere fotografiche esposte in tre mostre contemporaneamente: nella sua galleria privata Ikonos art gallery; al Lagazuoi expo Dolomiti, sulla vetta del monte; in Svizzera, nei pressi di St.Moritz.
SPIRITO GIOVANE
Giovane nello spirito e nella curiosità, a dispetto dei 73 anni dell'anagrafe, sperimenta e inventa, con l'intento di dare forma alla luce, colta nei diversi aspetti dell'ambiente delle sue amate Dolomiti. Così come gli detta la professione imparata a Londra da giovane; così come gli suggerisce la storia della sua famiglia, sin dai tempi in cui la zia dipingeva a mano le fotografie di fiori in bianco e nero, scattate da Rinaldo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino