VERONA Dovranno essere pagate le multe comminate all’auto blu in uso a Flavio Tosi quand’era sindaco di Verona. L’ha stabilito la Cassazione, in merito al...
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Inizialmente le sanzioni erano state annullate, com’era successo fra le polemiche anche nel 2010, quando il tachimetro aveva toccato addirittura i 190. La difesa aveva infatti invocato l’esimente prevista dalla legge, in quanto dal 2007 la Prefettura scaligera aveva disposto un servizio di protezione in favore di Tosi e al momento delle infrazioni «il sindaco era trasportato per impegni istituzionali dal suo autista, al quale era stata conferita la qualifica di agente di pubblica sicurezza». A questo tipo di figure è concessa infatti «la facoltà di derogare alle norme del codice della strada pur nel rispetto delle regole di comune prudenza e diligenza».
SIRENA E LAMPEGGIANTE
Ma secondo la Cassazione, non è sufficiente «invocarne l’applicazione automatica in conseguenza del servizio istituzionale che si stava espletando al momento dell’accertamento delle infrazioni», cioè il trasporto del politico e del carabiniere. «Le scorte – ricordano gli “ermellini” – possono derogare ai divieti ed alle prescrizioni del codice della strada solo a determinate condizioni (servizi urgenti e uso congiunto di dispositivo acustico e visivo), non riscontrate sul piano probatorio nel caso di specie». Tradotto: per poter pigiare liberamente sull’acceleratore, è necessario che sia in corso un’urgenza e che vengano utilizzati sirena e lampeggiante, ma nel caso di Tosi questo non è stato documentato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino