FIUME VENETO - È uscito di strada con una vecchia Fiat Punto, un impatto così violento che la macchina ha preso fuoco. Se non fosse stato sbalzato...
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Erano le 4.30, quando il trentenne è uscito di strada in via Bassi, vicino all'azienda agricola Le Vinali. Una squadra dei vigili del fuoco di Pordenone, intervenuti con due squadre, ha supportato il personale del 118 che, giunto con un'ambulanza, ha portato le prime cure all'automobilista. L'altra squadra si è prodigata per spegnere le fiamme che avevano completamente avvolto la vettura. Per i soccorritori sono stati momenti di grande tensione, perchè non riuscivano a capire se all'interno o sotto l'auto vi fossero altre persone. Dopo le concitate fasi iniziali, la macchina è stata capovolta ed è stato appurato che non c'erano altri feriti da soccorrere. Le operazioni si sono concluse attorno alle 5.50.
L'automobilista si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Santa Maria degli Angeli. La prognosi è di 30 giorni ma i medici, proprio per la gravità delle ferite e dei traumi riportati, sono cauti e attendono l'evolversi della situazione dal punto di vista clinico.
Per i rilievi del sinistro sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Vito al Tagliamento. Difficile stabilire cosa possa aver provocato la fuoriuscita autonoma di strada. Tutte le ipotesi sono possibili: dal colpo di sonno alla distrazione, da un improvviso malore al malfunzionamento della macchina. I militari dell'Arma stanno anche attendendo l'esito degli esami tossicologici ai quali l'automobilista è stato sottoposto. Quello che è certo è che V.F. ha rischiato di morire tra le fiamme della sua auto.
«Vogliamo sottolineare ancora una volta - fanno sapere dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Pordenone - quanto importante sia fornire, se possibile, il maggior numero di indicazioni agli addetti della nostra sala operativa. Ciò per consentire alle squadre che stanno arrivando sui luoghi degli incidenti di avere un quadro completo della situazione». Ieri notte, infatti, c'era il terrore che tra le fiamme dell'auto potessero essere rimaste intrappolate altre persone.
Alberto Comisso Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino