SAN BIAGIO DI CALLALTA - Sognava di fare come gli antichi zattieri che trasportavano la legna delle Dolomiti fino in laguna. Un lavoro certosino, faticosissimo e di grande...
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IL VIAGGIO
«Il film Nicola Zamuner - spiega il regista Lupinetti - è stato realizzato tenendo a mente l'immersione di Nicola nel contesto naturalistico del Piave. L'obiettivo principale è stato quello di cercare di far risaltare l'ambiente, tutto però rapportato all'atleta. Il viaggio, e dunque il film, prosegue solo seguendo Nicola passo passo nel suo personale viaggio all'interno della storia». E spiega anche tecnicamente il lavoro: «In virtù di queste necessità sono stati realizzate riprese aeree e anche Pov», acronimo che sta per point of view, ossia dal punto di vista del protagonista. «Ma ci sono stati anche campi lunghi e lunghissimi contrapposti a primi piani e mezze figure di Nicola che esplora il fiume, le montagne, gli elementi di questo viaggio». Nicola parte da lontano. Il viaggio inizia con una discesa dal Monte Peralba, si insinua attraverso le valli del Comelico e del Cadore. Qui ripercorre la storia degli artigiani zattieri che scendevano quel fiume in piedi, sulle zattere, come lui. Il legno è elemento spesso presente durante il suo viaggio lungo il fiume, a memoria degli eventi atmosferici che hanno segnato questi ultimi anni. Si arriva alla fine alla laguna di Venezia con un messaggio chiaro: il popolo del fiume non cambia: le genti di montagna, quelle di pianura e quelle di laguna sono legate indissolubilmente all'elemento acqua. L'EMOZIONE
Fin qui la storia e lo sviluppo tecnico.
Il Gazzettino