OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
TARVISIO - Un unico grande dolore unisce le comunità di Tarvisio, Montereale Valcellina e Silvi Marina. Tre comunità sconvolte dal tragico destino dei finanzieri Lorenzo Paroni, 30 anni, e Giulio Alberto Pacchione, 28, morti affrontando la via Piussi sulla parete Nord del Piccolo Mangart di Coritenza, al confine tra l'Italia e la Slovenia. Lunedì saranno i tarvisiani a salutare questi due giovani militari del Sagf della Guardia di finanza. I funerali saranno celebrati in forma solenne, alle 14.30, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Tarvisio. La cerimonia sarà concelebrata dai cappellani militari, a cui si unirà anche don Alan Iacoponi, guida della parrocchia della Val Canale. A Paroni e Pacchione, vittime di un incidente avvenuto mentre erano in servizio, saranno resi gli onori militari. Per loro sarà formato il picchetto d'onore, le bandiere ricorderanno il loro sacrificio, la Guardia di finanza sarà rappresentata a livello regionale e nazionale. Anche le altre forze dell'ordine saranno rappresentante, così come i volontari del Soccorso alpino. A Tarvisio sono attesi anche molti rappresentati del mondo politico.
LUTTO CITTADINO
Al termine della cerimonia istituzionale saranno formati due cortei funebri. La famiglia Paroni - i genitori Orlando e Maria Teresa Giacomello, con la sorella Barbara - accompagnerà Lorenzo a Grizzo, la frazione di Montereale dove è cresciuto.
IL DOLORE
Ieri pomeriggio ai due feretri è stata impartita la benedizione nel cimitero di Tarvisio, dopodiché tanti colleghi e amici si sono ritrovati in chiesta, dove a don Alan Iacoponi era stato chiesto di recitare il rosario. Nella caserma in località Boscoverde è stata una giornata intensa, cominciata con l'arrivo del comandante regionale delle Fiamme Gialle, Giovanni Abitabile. Il colonnello Enrico Spanò, comandante provinciale, ha accolto le famiglie Paroni e Pacchione. La partecipazione è stata altissima. Gente comune, che aveva imparato a voler bene ai due giovani finanzieri, tantissimi rappresentanti delle forze dell'ordine che hanno voluto portare le condoglianze, i tecnici del Cnsas alla cui stazione di Cave del Predil i due finanzieri avevano aderito volontariamente. E poi il mondo dello sci, a cui Pacchione, ex studente del liceo Bachmann e maestro di sci, era legato indissolubilmente.
LE INDAGINI
La Procura di Udine, come avviene in caso di infortuni sul lavoro, ha aperto un fascicolo di indagine. Gli accertamenti eseguiti alla base del Piccolo Mangart di Coritenza e sull'attrezzatura in dotazione ai due finanzieri, entrambi alpinisti esperti, non hanno evidenziato errori o negligenze commessi da Paroni e Pacchione. La via Piussi, una parete di sesto grado che esploravano per la prima volta, era alla loro portata. Avevano raggiunto il rifugio Zacchi con la jeep di servizio, da lì hanno raggiunto la base della parete e hanno cominciato a scalare. Secondo la ricostruzione, sarebbero stati colpiti da un masso che si è staccato improvvisamente. Loro in quel momento erano in sosta su una cengia, assicurati alla parete per concedere un momento di riposo prima di riprendere l'arrampicata. Erano in totale sicurezza quando sono stati travolti. Accanto ai loro corpi, durante le operazioni di recupero, è stato trovato anche il masso che li avrebbe colpiti trascinando via anche le assicurazioni.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino