Nasce la pagina social in difesa di Filippo Turetta: «Ragazzo modello». E monta già l'indignazione

Il 22enne è accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin: l'avrebbe picchiata e accoltellata per poi lasciarla cadere in un canale

PADOVA - «Filippo Turetta bravo ragazzo». Una pagina Facebook nata «per confutare le illazioni su un bravo ragazzo vittima del pressappochismo dei...

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PADOVA«Filippo Turetta bravo ragazzo». Una pagina Facebook nata «per confutare le illazioni su un bravo ragazzo vittima del pressappochismo dei media». E giù di post in difesa dell'assassino di Giulia Cecchettin

La pagina social è nata da poco e ha raccolto 80 "mi piace". Vengono pubblicati articoli di giornale su Filippo Turetta con frasi come «In questo momento difficile per Filippo ci sentiamo di dedicargli questa canzone del grande Peter Gabriel dedicata a Steven Biko, come Filippo ingiustamente arrestato. Speriamo che gli serva per dargli forza» o ancora «Questo clima di caccia alle streghe è puerile e indegno di un paese civile». Frasi che fanno rabbrividire di fronte a un delitto del genere. Di fronte all'ennesimo femminicidio. E proprio per questo non mancano i commenti negativi sotto ai vari post della pagina. Anzi, sono quasi tutti commenti negativi e indignati e più di qualcuno invita gli utenti a denunciare la pagina alla polizia postale.

L'omicidio di Giulia Cecchettin

Giulia Cecchettin, 22 anni, studentessa di Ingegneria biomedica residente a Vigonovo, doveva laurearsi giovedì scorso. E invece la sera di sabato 11 novembre è uscita con l'ex fidanzato, Filippo Turetta. L'ultimo appuntamento. La ragazza sarebbe stata picchiata e accoltellata a Fossò, in via Quinta Strada, poi caricata in auto e lasciata cadere da un dirupo nella zona di Barcis. Dopo di che Turetta ha cominciato a girare il Veneto e il Friuli in auto, non si sa se nel tentativo di dileguarsi o se non sapesse nemmeno lui cosa stesse facendo. Provvidenziale il fatto che sia finita la benzina: fermo in autostrada in Germania, è stato riconosciuto e arrestato. Poche ore prima il cadavere di Giulia è stato trovato in un canalone tra Barcis e Pioncavallo.

La retorica del «bravo ragazzo»

Un delitto che ha scosso tutto il Paese. E ha spinto la famiglia Cecchettin, l'Università, le associazioni a dire basta. Basta uccidere le donne, basta considerarle un oggetto di cui si ha la proprietà. Non solo. La sorella di Giulia, Elena, attraverso i suoi post sui social e le sue dichiarazioni ai giornali ha spinto a una riflessione sul concetto di «bravo ragazzo». Non si tratta di mostri ma di figli del patriarcato, sostiene. Filippo è cresciuto in una famiglia tranquilla, i genitori sono grandi lavoratori che hanno cercato di dare tutto il possibile ai propri figli. Il 22enne si sarebbe laureato solo a qualche mese di distanza da Giulia. E stava collaborando attivamente alla realizzazione della festa di laurea di lei. Anche troppo attivamente dato che Filippo aveva deciso quasi tutti i dettagli. Invece alla laurea Giulia non ci è arrivata, uccisa su una strada. Ma lui è un «ragazzo modello».

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Il Gazzettino