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VENEZIA - Ventiquattrore ancora di attesa, poi la Fiat grande Punto nera di Filippo Turetta, l'auto della fuga dopo l'omicidio di Giulia, potrebbe giungere in Italia. Impacchettata e caricata su una bisarca coperta - contro eventuali contaminazioni ambientali - potrebbe arrivare domani sera, 15 dicembre, dalla Germania, portata dai Carabinieri direttamente nei laboratori dei Ris di Parma. Dove inizieranno poi le analisi scientifiche sulle tracce e sugli oggetti rinvenuti nell'auto. La vettura, sulla quale si è consumato parte dell'assassinio di Giulia Cecchettin, era stata fermata il 18 novembre sull'autostrada A9, vicino Lipsia. Filippo era finito in arresto, inseguito da un mandato di cattura europeo, la Punto nera era allora sotto custodia giudiziaria della polizia tedesca, 'congelata' in un deposito a pochi chilometri dalla cittadina della Bassa Sassonia.
Da quanto era filtrato, la polizia tedesca aveva fatto solo una ricognizione superficiale del veicolo, non riscontrando segni di incidente.
Filippo è detenuto dal 25 novembre nella casa di reclusione di Verona, con le accuse di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Dal carcere di Montorio non arrivano aggiornamenti di rilievo: il giovane, che compirà 22 anni il 18 dicembre, attende la seconda visita dei genitori, Nicola ed Elisabetta, che l'avevano incontrato la prima volta il 3 dicembre, 8 giorni dopo l'estradizione dalla Germania. Filippo »sta bene«, trascorre le sue giornate nella sesta sezione del carcere, quella dell'infermeria. Qui si trovano una ventina di reclusi. Turetta può leggere, guardare la tv e - fa filtrare 'radio carcerè - può addirittura giocare alla play station.
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