Addio Filippo, 15 anni, vinto dalla leucemia: compagni in lacrime

Il liceo Dal Piaz del Boscariz dove era iscritto Filippo
Dramma in città per la morte di un ragazzo. A piangerlo da ieri anche i compagni del liceo Dal Piaz. Addio a Filippo Tagliavini, rubato alla vita a soli 15 anni dalla...

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Dramma in città per la morte di un ragazzo. A piangerlo da ieri anche i compagni del liceo Dal Piaz. Addio a Filippo Tagliavini, rubato alla vita a soli 15 anni dalla leucemia. A nulla è valsa la sua grande forza d’animo contro un male che non ha perdonato e mercoledì è mancato nel reparto di Oncoematologia dell’ospedale di Padova. Un mondo drammatico, quello dei tumori dei bambini, i cui risvolti saranno al centro del forum organizzato per domani dall’associazione Mano Amica. Un appuntamento che ufficializza il nuovo ruolo dell’ospedale di Feltre quale riferimento provinciale per le cure palliative pediatriche. In campo con il sodalizio guidato da Paolo Biacoli anche altre associazioni tra cui l’Ail la cui presidente bellunese Carmen Mione afferma: «Ogni lutto, soprattutto se riguarda bimbi e ragazzi, è un dolore atroce. Nessuna parola può affievolirlo».

 
IL LUTTO 
«Filippo è mancato»: gli studenti del liceo “Giorgio Dal Piaz” hanno appreso così, ieri mattina, la notizia della scomparsa di quel loro compagno che partecipava alle lezioni collegato in videoconferenza dalla sua casa. 
A darla, affranti, i docenti. Malato fin da piccolo, il ragazzo, figlio unico, ha sempre comunque cercato di vivere, per quanto possibile, nella normalità. Supportato in ogni occasione dai genitori e dai parenti. «Ho appreso della scomparsa di Filippo - afferma la presidente Ail Mione - e non posso che essere vicina ai genitori. Ogni volta che succede un evento del genere è una tragedia». Anche Carmen Mione ha attraversato la drammatica strada che compie chi ha un figlio malato di leucemia. Fortunatamente, nel suo caso, con il lieto fine. «Alla mia Paola, 36 anni fa, i medici avevano dato il 5% delle possibilità di salvarsi - racconta - ma dopo un percorso lungo e doloroso oggi possiamo dire di aver vinto il male: Paola è felicemente sposata e mamma di Beatrice e Nicolò». «Da parte mia - riprende la presidente - se da 36 anni giro in lungo e in largo la provincia di Belluno e raggiungo l’oncoematologia pediatrica di Padova più volte al mese è grazie alla forza che mi ha dato questo calvario. Oggi ho la fortuna di non poter chiedere di meglio dalla vita e per ringraziare di ciò cerco di essere vicino, e con me tantissimi volontari, a chi ne ha bisogno. Ricordo ancora la profonda solitudine che vissi nei primi quattro mesi di malattia della mia bambina: mi ritrovavo a Padova con il terrore di perdere mia figlia e senza nessun tipo di supporto. Situazioni che vorrei non dovesse subire più nessuno». Ma oltre al conforto psicologico il sodalizio spazia oltre, cercando di offrire aiuto a tutto tondo a chi lo richieda. 
IL PROGETTO 

L’ospedale di Feltre, grazie a parte dei fondi dell’eredità di Maria Sanvido, diventerà punto di riferimento provinciale e per il Primiero per quanto riguarda le cure palliative pediatriche, con l’obiettivo di rendere il meno sofferente possibile il difficile percorso dei più piccoli. Con Mano Amica collaboreranno l’Università di Padova, la “Città della speranza”, l’Ail e l’associazione Cucchini di Belluno. Il progetto sarà presentato nel corso di un incontro pubblico previsto per domani sabato, dalle 8.45 alle 12, all’auditorium Canossiano di via Monte Grappa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino