OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
“Stiamo valutando con i sindaci se intervenire in modo selettivo con la chiusura anche di qualche scuola elementare”. Mauro Filippi, neo direttore generale dell’Ulss4, dalla “trincea” di piazza De Gasperi, dove ha sede l’azienda sanitaria, sta già andando oltre al provvedimento arrivato dalla Regione, con la chiusura di tutte le scuole (ovvero passando alla didattica a distanza) dalla seconda media in su: l’obiettivo è bloccare sul nascere una diffusione a macchia d’olio dei contagi, valutando anche il coinvolgimento delle scuole primarie. “I contagi sono in prevalenza distribuiti tra le scuole medie inferiori e superiori, ma abbiamo registrato anche qualche caso alle elementari; per questo valuteremo con i sindaci, con i quali ho avuto già un incontro in video conferenza, se sia il caso di intervenire laddove fosse necessario, con delle chiusure, come avvenuto già a Fossalta di Portogruaro. Stiamo analizzando attentamente i dati di ogni singola scuola”. Ma è rimasto sorpreso del provvedimento annunciato dalla dottoressa Francesca Russo, direttrice della prevenzione della Regione? “In realtà no, perché eravamo stati noi a segnalare come ci fosse un progressivo aumento dei contagi nelle scuole. I numeri: ai primi di febbraio erano 27 le classi con almeno un positivo; ad oggi sono 74 le classi con almeno uno (ed in alcuni casi anche con più di uno) positivi. Di questi il 60% sono sul Portogruarese, per motivi che non si riescono a spiegare. Quella della chiusura è la misura più opportuna in questo momento, per permettere di riprenderci. Capisco che i ragazzi abbiano voglia di uscire, ma prima di tutto viene la salute”. Ma perché questa situazione nelle scuole? “Quello che ha detto la dottoressa Russo è esplicativo: la scuola rappresenta lo specchio della comunità e la scuola è una comunità allargata. I ragazzi escono da casa, si muovono, si ritrovano e questo permettere al virus di girare maggiormente. Quindi bastano anche pochi casi per poi vedere i contagi aumentare. Con un problema conseguente, ovvero che poi il virus viene portato a casa e la macchia d’olio si allarga. Centra anche la cosiddetta movida, ovvero il ritrovarsi nei bar e nei punti di aggregazione? “Faccio fatica a dare una risposta con certezza. E’ chiaro che la vita di comunità agevola, pur consapevole che è impossibile stare tutti a casa. E questa vita di comunità riguarda anche i ragazzi. E’ evidente, poi, che tutte le situazioni agevolano la diffusione del virus”.
Qual è, ad oggi, la situazione dei contagi nel Veneto Orientale? “Il numero complessivo dei positivi sono 1277, quindi ancora in crescita rispetto all’ultima rilevazione; la media è variabile, perché siamo passati ai 220 in un solo giorno, venerdì, ai 106 di ieri, quindi ai 164 di oggi.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino