Padova. Figli di due mamme, la giunta Giordani è compatta: «Orgogliosi di combattere con il sindaco, è una battaglia di civiltà»

Gli assessori fanno squadra sul tema della registrazione di bimbi nati dall'unione di due donne

PADOVA - La posizione del sindaco Giordani sulla registrazione di bambini nati dall’unione di due donne trova la sua Giunta compatta nel sostenerlo. E non solo:...

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PADOVA - La posizione del sindaco Giordani sulla registrazione di bambini nati dall’unione di due donne trova la sua Giunta compatta nel sostenerlo. E non solo: l’altra sera dallo stadio Euganeo per due volte Marco Mengoni ha dichiarato come la pensa: «Una cosa dovrebbe essere proibita: decidere su che cos’è una famiglia e sui bambini che nascono liberi e innocenti».

Gli assessori

L’assessora ai diritti umani: «Fin dal 2017 ho condiviso con il sindaco la scelta di compilare gli atti di nascita con le due mamme perchè è chiaro che se la società cambia e la legge è in ritardo, noi enti locali, che abbiamo a che fare con la vita quotidiana delle persone, dobbiamo porre il tema e intanto pensare al bene delle persone che vivono nei nostri territori. Riconoscere che oggi le famiglie omoaffettive fanno parte del nostro tessuto sociale, che i bambini e le bambine di queste famiglie ci sono e devono avere gli stessi diritti di qualsiasi altro bambino e bambina, che privare di un genitore un bambino o una bambina ha delle conseguenze che riguardano la sua identità e la sua vita è qualcosa su cui abbiamo ragionato ed agito in questi anni in perfetta sintonia».

L’assessore alla Mobilità: «Quanto sta accadendo dimostra che la realtà in cui viviamo quotidianamente, fatta di persone e di vite, è più avanzata delle leggi. Un sindaco, un amministratore, soprattutto quando esiste un vuoto normativo deve sempre agire tenendo saldi i principi della nostra costituzione e nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine. Giordani lo ha fatto dimostrando che a Padova non c’è spazio per nessun tipo di discriminazione».

L’assessore allo sport: «L’interesse dei bambini non può trovare ostacoli, di nessun genere; so perfettamente che il sindaco ha agito nel loro esclusivo interesse, senza alcuna ideologia politica ed è per questo motivo che sono e sarò sempre al suo fianco».

L’assessora alle politiche educative: «In presenza di un vuoto normativo che ancora permane, credo che la cosa necessaria e prioritaria sia quella di garantire ai figli di queste coppie la serenità per il futuro evitando di considerarli bambini e bambine con diritti limitati. L’articolo 2 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia è chiaro in materia e occorre legiferare tenendo conto dei diritti dei più deboli».

Battaglia di civiltà

L’assessore ai Lavori Pubblici: «Sono con il sindaco al fianco delle famiglie omogenitoriali, e in difesa dei diritti dei bambini figli di due mamme e delle loro famiglie. Con questo atto il nostro Paese fa un enorme passo indietro costringendo bambini a perdere formalmente un genitore, alcuni un fratello, e a cambiare cognome, quindi identità. Siamo di fronte ad una legge, che non difende nessun diritto e che è più arretrata della realtà che quotidianamente viviamo con i nostri amici, colleghi e con i nostri figli. Padova terrà sempre alta la bandiera dell’uguaglianza, contro ogni discriminazione».

L’assessora al Sociale. «Lo ribadiamo con forza: a Padova crediamo che, dove c’è amore, c’è anche famiglia. Noi siamo dalla parte delle famiglie arcobaleno e dei diritti dei bambini».

L’assessora alla Salute: «La registrazione degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali, finalizzata a garantire loro gli stessi diritti degli altri é espressione di civiltà e umanità. É un tema di diritto naturale, di quelle norme non scritte che “né ora né ieri, ma sempre vivono e nessuno sa da quando apparvero” (Antigone v. 457). Sono orgogliosa della fermezza con cui il nostro sindaco ha scelto di porre davanti a tutto l’interesse di quei bambini».

L’assessore alla Cultura: «Quanto sta facendo la nostra amministrazione è per me motivo di orgoglio, un atto degno di una grande città che guarda oltre».

L’assessore al Commercio: «Quella del sindaco è una battaglia di civiltà che stimola la politica nazionale e il parlamento a intervenire su un vuoto normativo che pesa sulla vita di bambine e bambini che devono potersi sentire al pari di tutti gli altri».

 

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Il Gazzettino