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Come accadde nel 1917, in piena Prima Guerra Mondiale, oggi, 25 novembre, Udine si è svegliata festeggiare la fiera di Santa Caterina. Le misure di contenimento dei contagi da coronavirus, con i pazienti di Covid 19 che stanno riempendo l'ospedale, hanno spinto il sindaco Pietro Fontanini ad annullare il tradizionale appuntamento con le giostre e le bancarelle del mercato di Santa Caterina d’Alessandria, vergine e martire durante la persecuzione di Diocleziano, nel 305, che animavano il Giardin Grande in piazza Primo Maggio a Udine.
LE ORIGINI
Va detto che il mercato in origine è sorto a Santa Caterina di Pasian di Prato, dove sorge l'omonima antica chiesetta edificata nel medio evo in una frequentata area di scambi.
NEL CUORE DI UDINE
Nel '400, il mercato di Santa Caterina fu spostato nei pressi del castello di Udine e da allora, il mercato si svolse nell'attuale Piazza Primo Maggio che ancor oggi è la sede di una delle feste tradizionali più amate dai friulani, dove nel corso del secolo scorso potevano acquistare merci alimentari, attrezzi agricoli e per la casa. La modernità ha cambiato in gran parte il tipo di merci esposte nelle bancarelle, ma l'abitudine dei friulani, grandi e piccoli, di visitare il mercato, è rimasta intatta. L'amministrazione comunale aveva provato a salvare l'appuntamento almeno con le giostre dopo aver annullato le bancarelle, arrendendosi poi all'evidenza dei fatti. «È la sagra più antica di Udine – aveva commentato il sindaco Pietro Fontanini - e ci dispiace. La manifestazione attira migliaia di persone e questa concentrazione ci ha portato a malincuore a sospenderla per evitare il rischio focolaio. Dobbiamo essere responsabili».
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