Il sopralluogo degli investigatori del Ris di Parma nel piccolo immobile affittato da Trifone Ragone e Teresa Costanza, i fidanzati uccisi a Pordenone, è durato quasi tre ore....
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Se il ritrovamento dell’arma fosse stato confermato, avrebbe avvalorato un sospetto che già serpeggiava nei giorni scorsi: che il giovane si sentisse minacciato. «Non posso inseguire tutte le voci - è stato il commento di Martani davanti ai microfoni - ma smentisco la più clamorosa».
L’ipotesi che l’obiettivo dell’esecuzione fosse il militare dell’Esercito però si sta sempre più rafforzando. «L’assassino - conferma la Procura - avrebbe potuto uccidere diverse volte la ragazza, poi ognuno può fare le sue deduzioni». Invece ha agito quando Trifone e Teresa erano entrambi in auto. «Giustiziati». È la parola più ricorrente tra gli investigatori. Tre colpi in testa a Trifone, altri tre contro Teresa mancandone soltanto uno.
La ricostruzione del delitto
«È arrivato, ha agito e se ne è andato senza destare sospetti, dimostrando di conoscere la città», osserva il magistrato. Nonostante le decine di persone sentite a sommarie informazioni, finora non è stato raccolto un elemento che consenta agli investigatori del Reparto crimini violenti e del Ros di Udine, che affiancano il Reparto investigativo di Pordenone, di imboccare la giusta pista.
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Il Gazzettino