CRESPINO - L’auto che scivola nel canale e che lentamente si inabissa, riempiendosi d’acqua gelata. La portiera bloccata per la pressione. La sensazione di...
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USCITA DI STRADA
Ed è stato proprio uno di questi, il “Foza”, non proprio un rigagnolo, a trasformarsi, in una vera e propria trappola per la donna, una 48enne che vive a Crespino, poco distante da dove è avvenuto l’incidente. In quegli istanti di terrore è comunque riuscita a trovare la forza e la lucidità per afferrare il telefono e a far partire una chiamata. Salvifica e provvidenziale. Sembra che la prima chiamata sia stata fatta al primo numero che le è comparso sul display del cellulare, quello della figlia, e che sia stata lei, terrorizzata da quanto le aveva appena detto la madre, a dare immediatamente l’allarme e a mettere in moto la macchina dei soccorsi. Ma dopo aver chiamato la ragazza, la donna ha continuato a chiedere aiuto, digitando anche il 112. La sua disperata richiesta d’aiuto ha visto una pattuglia del Radiomobile di Rovigo e una squadra dei vigili del fuoco correre a perdifiato per raggiungere in tempo il luogo indicato nella chiamata. In effetti non particolarmente facile da individuare per i non pratici di quei luoghi, soprattutto quando ogni secondo può risultare decisivo.
ANGELI DEL SOCCORSO
La rapidità d’intervento, infatti, è risultata provvidenziale. Perché i vigili del fuoco sono riusciti ad arrivare in tempo e, con l’aiuto dei militari, a farla uscire dall’abitacolo della sua auto e a portare fuori dall’acqua la donna prima che fosse troppo tardi e che una banale sbandata potesse avere un epilogo tragico. Per colpa dell’acqua gelata che, purtroppo, spesso in casi come questi non lascia scampo. E, infatti, nonostante il tempestivo soccorso, per la donna è stato comunque necessario il trasporto al pronto soccorso. Non per i traumi riportati nell’incidente, bensì per un principio d’ipotermia dovuta proprio all’essere rimasta per lunghissimi minuti immersa nell’acqua fredda.
IL PRECEDENTE
Per una terra ricca di canali come il Polesine non si tratta di un fatto isolato. Lo scorso ottobre un fatto analogo era accaduto sulla provinciale che da Loreo porta fino a Cavarzere, quando una giovane donna era finita nelle acque limacciose del canale Botta con la sua Toyota Yaris, non riportando però lesioni significative, grazie anche all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, con tanto di canotto e autogrù. Pochi giorni prima, invece, era successo sulla Provinciale che da Castelnovo Bariano porta verso San Pietro Polesine, anche se in questo caso il livello di acqua del canale non era tale da rappresentare una seria preoccupazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino