Fiaccolata in ricordo di Giulia, oggi riflessione nelle scuole

ROVIGO - Candele accese a Rovigo, come lacrime nel buio, per ricordare Giulia Cecchettin e la sua morte difficile da accettare, con una fiaccolata spontanea lanciata via social...

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ROVIGO - Candele accese a Rovigo, come lacrime nel buio, per ricordare Giulia Cecchettin e la sua morte difficile da accettare, con una fiaccolata spontanea lanciata via social dall’ex consigliera comunale e presidente del circolo rodigino di Legambiente Caterina Nale. In tanti, compreso il sindaco Edoardo Gaffeo con la fascia tricolore e al suo fianco la presidente del consiglio comunale Nadia Romeo, si sono radunati alle 19 davanti alla Gran guardia, dove campeggiava la scritta “Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”, per manifestare con la propria presenza il proprio dolore per una tragedia che scava nel profondo delle coscienze. Dopo un intenso minuto di silenzio, spazio poi alle commosse riflessioni personali.

L’AMICA

Anche a San Martino di Venezze dove, a Beverare, vive la nonna paterna di Giulia, la conosciuta pittrice Carla Gatto, e dove vive anche lo zio, il dramma del femminicidio è stato sottolineato con un minuto di silenzio al campo di calcio, prima dell’inizio della partita di Promozione tra Pettorazza San Martino e Piovese, alla presenza dei sindaci di San Martino e Pettorazza Elisa Sette e Gianluca Bernardinello. Prima del momento di raccoglimento, Sara Turcato, amica di Giulia, ha letto una propria riflessione: «Ti chiami come mia sorella - ha detto con voce rotta - e potresti davvero esserlo. Giulia potrei essere io, vostra sorella, mia madre, le vostre amiche: siamo tutti Giulia. Ti ricordo sin da piccola, genuina, pura e sorridente, caratteristiche scomode in una società narcisistica come la nostra dove la bontà viene scambiata per ingenuità. Questo mondo fa davvero paura, si avvelenano donne incinte con pesticidi e si fa la guerra per un capello fuori dal velo. Il rifiuto non viene accettato. Sai Giulia, essere buoni non è un difetto. Che poi, a che serve la gelosia? La liberà non deve essere una concessione non deve essere chiesta o giustificata: è un diritto».
Una famiglia di Badia Polesine, padre, madre e un figlio della stessa età di Giulia e Filippo, ieri, è passata nel luogo, tra il lago di Barcis e Piancavallo, in provincia di Pordenone, dove il corpo della studentessa è stato ritrovato. «Abbiamo seguito questa vicenda sui giornali e in Tv per l’intera settimana - hanno spiegato - speravamo nella sua liberazione: quando abbiamo saputo della sua morte, è come se fosse mancato uno di famiglia».

SCUOLE

Per oggi il provveditore scolastico di Padova e Rovigo Roberto Natale ha sollecitato un momento di riflessione in tutte le scuole polesane: «Uniti nel compito dell’educazione al rispetto reciproco, alla parità di genere, alla non violenza. Invito tutte le comunità scolastiche a rivolgere, nelle modalità più opportune, nelle classi, in plenaria o in altra forma, un pensiero commosso a Giulia Cecchettin, giovane vita spezzata dal pregiudizio, dal predominio maschile sulla donna, ancora diffuso anche tra i più giovani, che porta a soffocare libertà fondamentali anche all’interno di relazioni di coppia».

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Il Gazzettino