Il Festival della Cultura del Mare: sapori, prodotti e oggetti tipici a Grado

Il Festival della Cultura del Mare: sapori, prodotti e oggetti tipici a Grado
Doppio appuntamento goloso in Friuli, fra le province di Gorizia e Udine, fra il mare e la montagna, a Grado e Sutrio, i tre giorni di festa dell'Isola del Sole, dove torna...

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Doppio appuntamento goloso in Friuli, fra le province di Gorizia e Udine, fra il mare e la montagna, a Grado e Sutrio, i tre giorni di festa dell'Isola del Sole, dove torna Mare Nostrum, il Festival della Cultura del Mare, e la domenica carnica, dedicata alle molteplici varietà di farina e ai loro innumerevoli impieghi per preparare golosità da sempre in cime ai desideri di tutti i golosi. Nel centro storico di Grado (Go), si fa festa da venerdì 4 a domenica 6 ottobre, per il terzo anno consecutivo, attorno al tema dei Saperi e i Sapori della tradizione gradesi, esposti e rappresentati da una quarantina di operatori, tra le piazze e le calli, vetrina, fra mercato e mescita, dedicata alle aziende locali del comparto mare e agroalimentare dei territori limitrofi. Un'immersione nella Grado di altri tempi, un tuffo nel passato con pescatori, artigiani e marinai che racconteranno a grandi e piccini (la novità è Mare Nostrum Kids) i segreti del mare. Un itinerario fra le vie dedicato ai sapori della cucina tipica, dal boreto gradese ai vini friulani, fra personaggi fantastici dei miti e delle leggende gradesi. Le 13 isole-degustazioni daranno vita a Grado isola dei sapori, caccia al tesoro dell'autentica cucina graisana. Più l'imperdibile Cantina della Riviera, i tour guidati e gli incontri culinari, al porto Mandracchio, coordinati da Fabrizio Nonis (con gli star chef Andy Luotto, Natale Giunta e Gianfranco Pascucci).

 

MONDO AGRICOLOÈ invece un mondo agricolo autentico e genuino quello che Farine di Flor, mulini, farine e delizie della Carnia, evento in programma a Sutrio (Ud), domenica prossima, contribuisce a far riscoprire. Nelle montagne della Carnia, in Friuli Venezia Giulia, il terreno è reso fertile e coltivabile da un'antichissima tradizione. In particolare, dal Medioevo si iniziarono a seminare i cereali, che ben si adattarono alle condizioni climatiche: soprattutto grano, orzo, grano saraceno (pajan), segale e, dopo la metà del 1700, anche granoturco. Per macinare e frantumare i chicchi, i corsi d'acqua si punteggiarono di piccoli mulini, alcuni ancora funzionanti. E in tempi recenti c'è anche chi ha riscoperto e valorizzato vecchi cereali dai sapori dimenticati. Al centro della festa, che animerà per l'intera giornata l'incantevole borgo carnico dell'Alta Valle del But, le molteplici varietà di farina e i loro innumerevoli impieghi in campo gastronomico, dalla polenta alle minestre, dal pane ai biscotti, dalla polenta alla pasta frolla. Vie, piazzette e corti del centro storico, saranno le aree dove i visitatori potranno sostare per scoprire prodotti e degustare piatti rustici e genuini, abbinati ai prodotti pregiati di 6 birrerie artigianali del Friuli Venezia Giulia. Da non perdere il Pan di Sorc accompagnato dalla Vahrackara, entrambi presidi Slow Food, il pane di segale con il pastorut di Sutrio (formaggio erborinato a pasta molle, in cui dolce e piccante convivono armoniosamente), piatti come il Suf di Zucca e la Meste (gnocco al cucchiaio fatto con latte e una miscela di farine di grano tenero, mais e segale condito con burro fuso, ricotta affumicata e salame) e un'ampia varietà di dolci.
C.D.M. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino