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PADOVA - Un anno fa la statua del Santo volava in elicottero sopra Padova e i pochissimi pellegrini - arrivati alla spicciolata in una città blindata e ancora in parte terrorizzata - pregavano per la fine della pandemia. Un anno dopo l’emergenza non è ancora del tutto superata ma alcuni gruppi dall’estero sono giunti in città, la basilica è pronta a riempirsi e quella stessa statua tornerà a spostarsi su strada. Nessun corteo nemmeno questa volta, ma un viaggio in macchina passando per quattro luoghi-chiave. Così Padova è pronta a festeggiare Sant’Antonio, la figura religiosa che l’ha resa celebre in tutto il mondo: domani è il grande giorno e il rettore Oliviero Svanera sta definendo gli ultimi dettagli organizzativi di una lunga giornata di cerimonie che per Padova rappresenta in ogni caso il primo grande evento internazionale dall’esplosione della pandemia. Un altro momento di ripartenza.
IL PROGRAMMA
Oggi è giorno di vigilia con gli ultimi appuntamenti della Tredicina, mentre domani mattina la reliquia di Sant’Antonio custodita alla Basilica della Salute di Venezia viaggerà fino a Padova accompagnata dal patriarca Moraglia. Arriverà alle 12 e sarà esposta in basilica nella Cappella delle reliquie fino al 20 giugno per poi fare ritorno a Venezia.
Domani, domenica 13, la basilica sarà aperta dalle 5.30 alle 22.30 con undici messe tra le 6 e le 21. La liturgia delle 10 sarà celebrata dal delegato pontificio Fabio Dal Cin. Un’ora dopo toccherà invece al vescovo Claudio Cipolla. La messa solenne delle 12.30 sarà presieduta dal patriarca Francesco Moraglia mentre un’altra messa solenne, quella delle 17, vedrà come celebrante Roberto Brandinelli, ministro provinciale dei Frati Minori Conventuali.
I posti in basilica solitamente sono oltre 800 ma per rispettare le norme anti-Covid ad ogni messa potranno entrare massimo 350 persone e poi le porte verranno chiuse.
I PASSAGGI
Non ci sarà la celebre processione ma nel primo pomeriggio la Statua del Santo accompagnata dal Reliquiario del Busto compirà comunque un percorso in auto (la Polizia di Stato ha messo a disposizione un mezzo del Reparto Mobile come ogni anno) lungo le strade cittadine, senza alcuna fermata. Verrà porterà al carcere Due Palazzi e poi davanti alla Camera di Commercio, a Palazzo Moroni e a Palazzo Bo prima di rientrare per la messa delle 17. Se l’anno scorso aveva reso omaggio ai luoghi della sanità, quest’anno il pensiero sarà rivolto ai luoghi economici colpiti duramente dalla pandemia. I dettagli orari saranno ufficializzati oggi.
Non ci sono nemmeno quest’anno gli enormi gruppi dall’estero che portavano migliaia e migliaia di persone di tutte le nazionalità come prima della pandemia, ma sono comunque arrivati in città piccoli gruppi fedeli polacchi, croati, filippini e rappresentanti “singoli” di molti altri Paesi. Lo dimostrano la raffica di prenotazioni alla Casa del Pellegrino di via Cesarotti e il fatto che domenica scorsa sono stati comunque registrati 2.545 passaggi alle Reliquie.
IL CAMMINO
Ieri intanto è stato inaugurato il nuovo tratto da Gemona del Friuli a Padova del cammino di Sant’Antonio. La “porta” più a nord del percorso dedicato a Sant’Antonio è stata simbolicamente aperta nel luogo dove si trova la più antica chiesa che gli fu intitolata nel 1248, dopo il soggiorno del 1227. Da Gemona, per oltre 250 chilometri suddivisi in 11 tappe, cinque friulane e sei venete, si arriverà nella città del Santo.
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Il Gazzettino