Trieste. È fatta: firmato l'accordo per la riconversione della ferriera

È fatta: firmato l'accordo per la riconversione della ferriera
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TRIESTE - «Questo è un momento storico per questa città. Si chiude un percorso e se ne apre uno nuovo». Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, aprendo oggi in Prefettura a Trieste la cerimonia per la firma dell'Accordo di Programma per l'area della Ferriera di Servola tra il Gruppo Arvedi, I.CO.P. S.p.A.- PLT (Piattaforma Logistica Trieste) e i ministeri dello Sviluppo Economico, dell'Ambiente, delle Infrastrutture, Agenzia Nazionale per le politiche attive del Lavoro, l'Agenzia del Demanio, l'Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico orientale, Regione Fvg e Comune di Trieste. L'accordo metterà in moto il progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo dell'ex area a caldo dell'impianto siderurgico iniziata a fine marzo con la sua definitiva chiusura con il coinvolgimento di oltre 400 lavoratori. «È stato raggiunto - ha poi aggiunto Patuanelli - un importante risultato per il territorio della città di Trieste e di tutta la regione Friuli Venezia Giulia, attraverso un intenso lavoro di squadra portato avanti in questi mesi da tutte le istituzioni e le parti coinvolte». «L'obiettivo che ci ha accomunati - ha spiegato - è stato quello di garantire nei prossimi anni uno sviluppo industriale che tenga conto delle esigenze ambientali, sociali e occupazionali di cittadini, imprese e lavoratori». Con l'accordo di Programma vengono «definiti gli investimenti e interventi funzionali a supportare e realizzare nell'area della Ferriera una produzione ecosostenibile, che punta alla decarbonizzazione completa del sito siderurgico, al rilancio delle attività di logistica e alla salvaguardia dei lavoratori». Si parla di un «intervento di risorse da parte degli Enti pubblici - ha poi ricordato Patuanelli al termine dell'incontro in Prefettura - con un contributo a fondo perduto di circa 55 milioni di euro» stanziato dal Mise e in parte finanziato dalla Regione, destinato a un Contratto di sviluppo per la tutela ambientale; «c'è poi un forte investimento di quasi 200 milioni complessivo» per il prossimo triennio derivanti dal piano industriale presentato dal Gruppo Arvedi. «Questo accordo - ha poi concluso Patuanelli - potrà inoltre diventare un modello per analoghi processi di riconversione industriale previsti nel nostro Paese».
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Il Gazzettino