Ferita a colpi di pistola dal convivente avvocato: Jessica esce dall'ospedale

Da Il giornale di Sondrio
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TRIESTE - La 29enne Jessica Maurovich, ex pallavolista di Trieste, ha lasciato l'ospedale di Sondrio, dove la notte del 26 giugno è stata ricoverata perché gravemente ferita nella casa di Berbenno (Sondrio) da due colpi di pistola esplosi contro di lei dal convivente Riccardo Tarotelli, 41 anni, avvocato, ora in carcere con le accuse di tentato omicidio e sequestro di persona (della figlioletta della coppia) aggravati.


«Vorrei ringraziare il 118, i carabinieri, il reparto Rianimazione, quello di Chirurgia, i medici e il personale sanitario che in questi giorni si è preso cura di me - dice la giovane che è in fase di lenta ma graduale ripresa - ma anche il sindaco di Berbenno, Valerio Fumasoni, che tanto si è attivato per farmi riavere la mia bimba, in un primo momento affidata ad altri dal Tribunale dei minori di Milano».

«Jessica mi ha detto di avere visto la morte in faccia - racconta la mamma, Paola Biagi, manager in un'importante impresa con sede a Trieste - per  i proiettili a bruciapelo. Oggi é viva per miracolo e dovrà affrontare un difficile percorso di recupero, sia fisico che psichico. Ma come mia nipotina ha il Dna dei carsolini (nativi del Carso, ndr), quindi è dura da scalfire». «Da questo tragico momento - sottolinea il padre della ragazza, Giovanni Maurovich - cerchiamo di trarre tutta l'energia positiva delle persone vicine e solidali per iniziare una nuova vita, affinché giustizia e verità trionfino. La sera del grave episodio ricevetti dalla Valtellina la telefonata disperata di mia figlia in lacrime: "Riccardo mi ha sparato. Papà corri, sto morendo"». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino