Ferdinando Gardellin, l'impiegato dell'Anagrafe a Padova che salvò centinaia di ebrei /Cosa riuscì a fare

Ferdinando Gardellin, l'impiegato dell'Anagrafe a Padova che salvò centinaia di ebrei
PADOVA - Durante la seconda guerra mondiale salvò centinaia di ebrei dai campi di sterminio registrandoli all'anagrafe con dati falsi. Il Comune di Padova gli ha ora...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Durante la seconda guerra mondiale salvò centinaia di ebrei dai campi di sterminio registrandoli all'anagrafe con dati falsi. Il Comune di Padova gli ha ora dedicato una targa, nell'ufficio dove lavorò e da cui fu licenziato per aver violato la legge.


L'omaggio è andato a Ferdinando Gardellin, ex dipendente dell'Ufficio anagrafe scomparso nel 2003 a 93 anni, insignito della Croce al merito di guerra e riconosciuto dal Comitato Scientifico del Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.

«Gardellin ha saputo vivere il suo lavoro con spirito di servizio - ha detto l'assessore Francesca Benciolini -. In un momento triste, la sua opera ha dato significato al compito dell'ufficio anagrafe. Ha saputo calarsi nella vita delle persone e scegliere in coscienza di salvarle». Alla cerimonia erano presenti anche i parenti di Gardellin: «Mio nonno è andato oltre il suo dovere, anche se per molti ha agito contro la legge - ha detto la nipote -. Questo voleva dire essere licenziato, ricercato, torturato e incarcerato, dover scappare e lasciare la moglie e tre bambini senza un'entrata economica. Poi però la storia cambia e fa tornare mio nonno come partigiano, riconosciuto con diverse onorificenze».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino