Il rifugio segreto per donne maltrattate: la casa in località nascosta ha accolto tre vittime

Il rifugio segreto per donne maltrattate
FELTRE Il Covid non frena l’attività dello sportello Donna di Feltre che ha continuato a dare supporto alle donne vittime di violenza del Feltrino, anche se...

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FELTRE Il Covid non frena l’attività dello sportello Donna di Feltre che ha continuato a dare supporto alle donne vittime di violenza del Feltrino, anche se c’è stata una lieve flessione di coloro che hanno contattato il centro. Ma il 2020 ha portato anche una novità importante, ossia l’apertura di un rifugio ad indirizzo segreto che ha già ospitato tre donne. L’attivazione dello sportello Donna di Feltre, avvenuta nel 2016, è stata fortemente voluta per dare un servizio alle donne del Feltrino che altrimenti avrebbero fatto fatica, proprio per la condizione di vita, ad arrivare fino al capoluogo.

A snocciolare i dati è stata la responsabile del centro antiviolenza di Belluno, Francesca Quaglia, ieri sera, nel corso del consiglio comunale di Feltre. Nel 2020 sono state fatte 97 giornate di apertura della succursale di Feltre. Le donne che hanno contattato lo sportello sono state 22 mentre quelle seguite 32. «Sono cresciuti i colloqui telefonici (226 quelli fatti complessivamente) in quanto abbiamo dovuto adeguarci alle normative e fare i colloqui telefonici; in presenza solo i casi più gravi», ha spiegato la Quaglia. Proseguendo nei dati, i colloqui personali 31, le consulenze legali 17, i colloqui di orientamento al lavoro 10. Dall’apertura nel 2016 a oggi il numero complessivo delle attività svolte dal centro antiviolenza è aumentato del 59%. La maggior parte di coloro che infliggono violenza sono italiani, e solitamente legati da una relazione affettiva con la vittima. Il Covid ha chiaramente inciso anche sullo sportello.

«Gli interventi sono rimasti costanti tra il 2019 e il 2020 a fronte però della riduzione delle donne nuove che ci hanno contattato (-11%) - ha affermato la responsabile -. Questo ci dice che gli interventi per uscire dalla violenza in questo periodo sono stati più lunghi e complessi e che meno nuove donne hanno avuto la possibilità di contattarci». Proprio per la pandemia quest’anno sono state organizzate meno iniziative. «Abbiamo organizzato dei corsi di formazione per i dipendenti dell’azienda feltrina - ha proseguito -, delle volontarie del centro antiviolenza, dei volontari del servizio civile. Inoltre abbiamo allestito una mostra al Fondaco delle Biade a Feltre proprio sulla violenza contro le donne». L’associazione ha poi portato avanti il progetto di “peer education” con l’Usl Dolomiti, anche se ha avuto una battuta d’arresto a causa del Covid. Nel mese di gennaio 2020 l’associazione ha aperto sul territorio feltrino una nuova struttura di ospitalità denominata “casa Silvia” (in ricordo di una ragazza morta al rifugio di Belluno). Si tratta di una casa rifugio di tipo B a indirizzo segreto. La struttura, operativa da giugno 2020, ha accolto tre donne. (e.s.) © 

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Il Gazzettino