Palio da record nell'edizione dei 40 anni: superate le diecimila presenze

Palio da record nell'edizione dei 40 anni: superate le diecimila presenze
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FELTRE Nei due giorni di Palio sono state superate le diecimila presenza. Non si tratta di un dato ufficiale, la cifra fornita dagli organizzatori è semplicemente una stima forse al ribasso delle persone che hanno voluto rendere merito al lavoro fatto dal "popolo dei XV ducati d'oro" in questa edizione nel 40. anno di vita dell'evento. «Sabato sera era difficile pensare che ci potesse stare ancora uno spillo in Piazza Maggiore» ha dichiarato Giovanni Pelosio vice presidente dell'Associazione Palio di Feltre a cui è seguita anche la commozione del presidente Eugenio Tamburrino quando i suoi occhi hanno guardato la piazza, ma anche Prà del Moro ha lasciato il segno con gli spalti gremiti di spettatori. Un successo a tuttotondo per questa dirigenza, composta anche da Doriana De Zordi e Giovanni Argenti, che proposto un Palio di spessore.

IL SINDACO
Non mancano le parole di elogio del primo cittadino Paolo Perenzin, ex staffettista del quartiere Santo Stefano: «È stata un'edizione senz'altro straordinaria e i miei complimenti vanno a tutto il direttivo perché ha ripreso in mano nel febbraio 2019 una manifestazione che aveva mostrato segni di difficoltà evidenti e ha saputo rilanciare in maniera incredibile. Non solo nel far quadrare i conti, ma nella capacità di essere un direttivo autorevole che ha avuto rispetto dei Quartieri e di aver toccato le corde giuste di chi vive di Palio in questa città e ha saputo far rivivere lo spirito del Palio che da diversi anni non si respirava in città». Un piccola pausa e poi Perenzin riprende: «Ha vinto il Castello. Cosa ci vogliamo fare? Merito al vincitore». Il sindaco fa un post scriptum: «Il direttivo ha realizzato anche un gemellaggio con Venezia e la presenza del consigliere veneziano Giovanni Giusto fa guardare avanti in questa direzione».
IL VINCITORE
A trionfare è stato il Castello con merito per aver vinto l'arco, la corsa dei cavalli e conquistando un secondo posto alla fune e un terzo nella staffetta. Un percorso vincente che rende onore al lavoro del leone rampante che ha saputo gestire al meglio le proprie forze, forse anche con un po' di fortuna e mestiere perché queste due componenti non mancano mai nelle vittorie. Il Capitano di contrada, Matteo Cazzador, rende merito al lavoro degli uomini del suo Quartiere: «Un grande plauso va ai ragazzi della staffetta che si allenano duramente e che in questa occasione hanno raccolto un importante terzo posto. Marco Gazzi e Morgan Sinicco con una grande prova hanno vinto il tiro con l'arco. Ottimo il secondo posto del tiro alla fune e poi è dal 2015 che Adrian Topalli vince la gara dei cavalli. Grazie!». Cazzador conclude: «La dedica di questa vittoria va a Carlo Gabbrielli, della Scuderia Topalli, un nostro amico che è venuto a mancare e che l'anno scorso era qui a Feltre come barbaresco».
IL QUARTO GIRO
Tutti se ne sono accorti che i cavalli hanno compiuto 4 giri dell'anello di Prà del Moro anziché 3. La soluzione di questo mistero è molto semplice e va ricondotta a un malfunzionamento del sistema dei mortaretti che non ha funzionato al comando del mossiere Davide Busatti. Qualche polemica si è quindi sollevata dai rappresentanti dei quartieri perdenti per una presunta non regolarità della gara, polemiche subito sedate dalle decisioni del Capitano del Palio, Andrea Barp. Il Capitano ha preso in esame l'immagine del fotofinish sul terzo giro e ha stilato la classifica e su quella è stata assegnata la vittoria della gara e dopo del palio.
L'ARMA

Per la prima volta al Palio di Feltre c'è stata la presenza dei carabinieri a cavallo. Domenica in Prà del Moro due sottufficiali dei carabinieri forestali di di stanza al Vincheto di Celarda hanno prima salutato a cavallo i contradaioli dei quattro quartieri e poi hanno consegnato la busta contenente l'ordine in mossa al mossiere Busatti. Una presenza che pochi manifestazioni di questo tipo in Italia possono vantare. Altra novità è l'utilizzo dei fantini del nerbo di bue, al posto del classico frustino. Un salto ancora più profondo nelle tradizioni delle corse del palio e l'ennesima crescita del Palio di Feltre.
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Il Gazzettino