Sanità feltrina, via il neurologo pediatrico: i bimbi "girati" a Treviso

L'ospedale Santa Maria del Prato
FELTRE - Ci risiamo, la Pediatria feltrina sarà più...

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FELTRE - Ci risiamo, la Pediatria feltrina sarà più povera. Non ci sarà più il neurologo infantile che presterà la consulenza specialistica nella pediatria del Santa Maria del Prato di Feltre. I bimbi saranno trasferiti al Ca' Foncello di Treviso. Si tratta di una perdita importante per il reparto feltrino che in questi anni si è avvalso della specializzazione del medico che, ogni venti giorni, saliva dal  policlinico di Padova per visitare i bambini segnalati del equipe del primario  pediatra Stefano Marzini. Si tratta di decine di casi; alcuni bambini visitati per semplici valutazioni ma altri anno un quadro generale complesso che ha quindi necessità di essere valutato e seguito periodicamente da uno specialista. Il medico padovano ha annunciato l’abbandono. La mole di lavoro che deve seguire nella sede patavina non gli permette più di mantenere anche la consulenza feltrina. La direzione dell’Usl 1 Dolomiti si è subito attivata per capire come sopperire a questa mancanza. «La Usl di Treviso ha dato la propria disponibilità all’interno della loro pediatria a rispondere a tutte queste necessità, però dobbiamo inviare i bimbi al Ca’ Foncello» dichiara il direttore medico del distretto di Feltre dell’Usl 1 Dolomiti Lorenzo Tognon. L’Azienda sanitaria trevigiana ha dato la disponibilità a seguire i bambini che i medici del reparto feltrino ritengono abbiano bisogno di una valutazione neurologica ma, almeno in questa prima fase, «Non ci sarà più come prima il medico specialista che verrà a Feltre una volta ogni quindici/venti giorni - spiega Tognon - i pazienti li possiamo mandare a Treviso e nel giro di pochi giorni verranno visitati. È una prima fase sperimentale. Vediamo quali problemi sorgeranno poi, alla luce di valuazioni mediche e logistiche decideremo cosa fare in futuro». Problemi ci furono già oltre un anno fa, quando le famiglie dei piccoli utenti seguiti dallo specialista avevano denunciato il fatto che la convenzione, scaduta a fine 2016, nel mese di aprile non fosse ancora stata rinnovata. Mancava infatti il via libera da parte della Regione del Veneto per il rinnovo. In quei mesi, le famiglie dei bambini più gravi, avevano dovuto recarsi nella città del Santo per i periodici controlli, con tutti i disagi che questo comportò.
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Il Gazzettino