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L’ultimo segnale d’allarme è arrivato da Promoturismo. Nemmeno per contribuire alla buona riuscita della stagione sciistica invernale si riesce a trovare personale. Un’emergenza allargata, ormai, che dal settore del turismo è andata a toccare un po’ tutti gli ambiti: dalla grande industria al commercio.
Un tema cruciale, sul quale è intervenuto lunedì pomeriggio a Pordenone anche il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. E lo ha fatto lanciando dal profondo Nordest un messaggio con destinatario il nuovo governo Meloni, fresco di fiducia.
LA CONSTATAZIONE
La domanda era precisa: cosa chiede il Nordest all’Esecutivo? E la risposta è stata altrettanto immediata. «Attenzione al sistema produttivo». Subito dopo Fedriga ha lanciato l’allarme.
«Ascoltando le categorie produttive - ha spiegato il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni - abbiamo capito che oggi siamo di fronte a un’emergenza silenziosa ma importante: ci manca la forza lavoro.
IL QUADRO
Anni fa, l’emergenza iniziò dai saldatori. Operai, certo, ma non lavoratori “qualsiasi”, bensì portatori di professionalità che non si riuscivano a reperire sul mercato, se non rivolgendosi a luoghi lontani, anche oltre i confini nazionali. Sembrava però un problema limitato, ristretto solamente a una categoria e a un settore, quello della manifattura.
Adesso invece sono decine le figure professionali che sembrano essere diventate introvabili. Perfino i farmacisti, e se ne parla nella pagina successiva in una riflessione dedicata. Come ha detto il presidente Fedriga, c’è un’emergenza conclamata in seno al settore della ristorazione e più in generale del turismo. L’ennesima conferma è arrivata da Promoturismo, con la denuncia relativa alla fatica nel reperimento del personale necessario a coprire le necessità di manodopera per la gestione degli impianti di risalita in montagna. Da tempo lamentano di essere nella stessa situazione di difficoltà ristoratori e baristi, così come gli albergatori che non trovano più stagionali. Sempre attuale anche il dibattito sugli stipendi: sono troppo bassi o sono i giovani che non si accontentano? Spesso le posizioni sono inconciliabili.
IN AZIENDA
Ma la vera emergenza è entrata adesso in fabbrica. Oggi, secondo l’analisi di Confindustria Alto Adriatico, non si trovano operatori da dedicare alle macchine a controllo numerico, sono spariti i manutentori, è difficile assumere operatori specializzati in determinati macchinari. Si è allargata la platea degli introvabili. Le aziende si stanno già muovendo con uffici dedicati al reperimento del personale al Meridione, dove i tassi di disoccupazione sono più alti. Ma c’è il problema dell’alloggio e della continuità lavorativa.
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Il Gazzettino