TREVISO - La Febbre del Nilo miete un’altra vittima. È la seconda nella Marca in nemmeno tre settimane. Ieri mattina al Ca’ Foncello è morto un 83enne di...
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LE ANALISI Non si esclude l’ipotesi che il virus possa aver subito una mutazione, diventando ancora più aggressivo. «Abbiamo congelato tutti i sieri dei pazienti colpiti: li invieremo nei centri di riferimento del ministero e dell’Università di Padova per studiare eventuali mutazioni – rivela il primario – c’è anche da chiarire il rapporto tra carica virale e altre patologie: se una persona viene punta ripetutamente da diverse zanzare infette, è possibile che arrivi a sviluppare la malattia anche senza fattori di rischio».
IL RICOVERO L’83enne era arrivato al pronto soccorso del Ca’ Foncello il 24 agosto. Aveva la febbre alta ed era in stato confusionale. Immediatamente è scattato il ricovero nel reparto di Medicina. Poi è stato trasferito nell’unità di Medicina d’urgenza. Una volta emersa l’encefalite, i medici hanno effettuato degli accertamenti per verificare la presenza del virus della Febbre del Nilo. E l’esame sierologico ha confermato i sospetti. Le condizioni dell’uomo sono precipitate nel giro di una sola settimana. Fino a ieri, quando il suo cuore ha smesso di battere. Il decesso dell’83enne di Casale si somma alla morte della 74enne, a sua volta infettata dal virus del West Nile, mancata il 13 agosto all’ospedale di Oderzo. L’anziana, però, era già in una condizione molto critiche: un tumore giunto in fase terminale l’aveva portata a una grave perdita di peso irreversibile e a una immunodepressione di secondo grado.
IL PRECEDENTE Al momento al Ca’ Foncello sono ricoverate altre quattro persone contagiate dal virus di origine tropicale. Due in Malattie infettive: un 76enne in via di miglioramento per quanto riguarda la Febbre del Nilo ma alle prese con altre serie patologie e un 56enne di Treviso contagiato all’inizio di questa settimana da virus dopo un periodo di vacanza nella zona di Caorle. Quest’ultimo ha sviluppato l’infezione senza avere altri problemi di salute. Fino a ieri era l’unico caso registrato in Veneto. «Sta leggermente migliorando dal punto di vista encefalico», fa il punto Rigoli. Ma la strada è ancora lunga. E i medici vogliono vederci chiaro sul perché abbia sviluppato un’infezione del genere in assenza di altre patologie. Mentre venerdì sono stati ricoverati due anziani nel reparto di Geriatria: un 96enne a sua volta di Casale e un 90enne di Silea, che è stato dimesso dopo poche ore.
PREVENZIONE Ad oggi la prevenzione è l’unica arma possibile contro il virus di origine tropicale, ormai endemico anche nella Marca.
Il Gazzettino