Fassa Bortolo fa shopping: torna alla calce acquisendo due aziende

Il patron di Fassa Bortolo, Paolo Fassa
TREVISO - Fassa Bortolo torna alle origini: alla calce, sua attività storica da oltre tre secoli. Ora il gruppo di Spresiano rilancia, mettendo a segno...

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TREVISO - Fassa Bortolo torna alle origini: alla calce, sua attività storica da oltre tre secoli. Ora il gruppo di Spresiano rilancia, mettendo a segno l'acquisizione di due aziende del settore: Calce Barattoni di Schio e Vilca, sede a Villaga, sempre in provincia di Vicenza, ed ulteriore stabilimento a Ceraino, nel Veronese. Fin dal 1710 la famiglia Fassa ha gestito fornaci lungo il Piave. Il padre riconosceva ad occhio i sassi buoni per il forno, il nonno era in grado di farlo persino al buio, di notte, la calce ce l'ho nel sangue, ne ho respirato il profumo fin da bambino, sorride l'attuale presidente Paolo Fassa. L'azienda non ha mai smesso di lavorarla, tuttavia, negli ultimi decenni la forte diversificazione nell'intera gamma dei prodotti per l'edilizia ha limitato questo segmento a poco più del 5% del business complessivo.

Con i due nuovi innesti, l'azienda della Marca - 13 stabilimenti in tutto il mondo, più di 1.300 addetti - aggiunge altri tre siti produttivi specializzati in questa tipologia, oltre a quello nel quartier generale di Spresiano e quello bresciano di Montichiari: la maggior flessibilità consentirà di rispondere meglio alle richieste dei clienti e la capacità produttiva, passando dalle attuali 1.300 tonnellate al giorno a quasi il doppio, rafforzerà il ruolo di secondo produttore italiano (il primato spetta ad un concorrente di Lecco). L'investimento complessivo si aggira sui 40 milioni di euro, a cui se ne aggiungeranno altri 15 per migliorare l'efficienza e la sicurezza: primo passo, convertire gli impianti dall'alimentazione a petcoke (un particolare tipo di carbone) a scarti di legno, molto meno inquinanti ed anche più convenienti. La firma sul contratto d'acquisto della Barattoni è già stata apposta a metà febbraio, la Vilca verrà rilevata dal concordato: il giudice ha già assegnato al gruppo trevigiano la gestione provvisoria e la proposta di riconoscere il 30% del debito dovrebbe superare qualsiasi eventuale ostacolo da parte dell'assemblea dei creditori. I circa cinquanta dipendenti totali delle due imprese rimarranno al loro posto, anzi è prevista qualche ulteriore assunzione. "Quello della calce è un settore che apparentemente non dà grandi risultati - dice Paolo Fassa -, ma continua comunque ad avere un suo mercato. E soprattutto si sta concentrando in poche mani. Fassa Bortolo ha chiuso il 2016 a 330 milioni di fatturato, in crescita del 5%: Cresciamo all'estero, ma del 2% anche in Italia, in controtendenza rispetto al mercato, rimarca Fassa, una grande passione per lo sport, il ciclismo in particolare, tanto che potrebbe essere tra gli sponsor del progettato velodromo a Spresiano". Il segreto per continuare a crescere? Innovazione, una rete commerciale capillare, qualità eccellente ad un costo un po' più basso degli altri. Ed un passaggio generazionale portato a compimento senza strappi: l'azienda è alla nona generazione, con due dei cinque figli del patron, Bortolo e Manuela da un paio d'anni nominati amministratori delegati.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino