Invito col fascio littorio, il Pd insorge Bufera su Ca' Sugana

Invito col fascio littorio, il Pd insorge Bufera su Ca' Sugana
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TREVISO La mail arrivata a tutti i consiglieri comunali porta come mittente la segreteria della presidenza del Consiglio comunale. E invita a partecipare alla commemorazione in “Onore dei Martiri delle Foibe” in programma domenica in piazza Pola, dove verrà deposta una corona sul monumento dedicato ai caduti e recitata la preghiera dell’infoibato. E volendo, è stato anche chiesto di unirsi al corteo in partenza da piazza Borsa.

 Il tutto firmato da Loris Zamperoni, presidente di Rncr-Rsi Continuità Ideale Federazione di Treviso, associazione che come simbolo ha il tricolore dominato dall’aquila che strige tra gli artigli il fascio littorio, un evidente richiamo al fascismo e ai valori della Repubblica Sociale. A Ca’ Sugana è scoppiata la prevedibilissima polemica.
«UN’OFFESA»
I consiglieri del centrosinistra, ma anche della maggioranza a dire il vero, sono rimasti a dir poco stupiti: non avevamo mai ricevuto, dalla presidenza del consiglio, un invito a partecipare a una manifestazione organizzata da un’associazione che utilizza ampi richiami al fascismo e lo fa senza nascondersi. E nell’occhio del ciclone ci finisce il presidente del Consiglio Giancarlo Iannicelli: «Stigmatizzo l’iniziativa del Presidente de Consiglio comunale - attacca l’ex vicesindaco Roberto Grigoletto – prima di fare copia incolla e girare qualsiasi invito ai consiglieri comunali, dovrebbe fare attenzione ai mittenti». Tutti quei simboli legati all’estrema destra hanno fatto scattare diversi campanelli d’allarme: «Qui non è in discussione la Giornata del ricordo de 10 febbraio prevista dalla legge - puntualizza Grigoletto - è inaccettabile la strumentalizzazione politica che si sta facendo: come è possibile caldeggiare presso i rappresentanti dei cittadini tutti, un evento promosso dai nostalgici della Repubblica sociale. È una offesa alla città, medaglia d’oro per la Resistenza. In questo Paese c’è urgenza di alzare la guardia e anche a Treviso: c’è un allarmante fascismo di ritorno». Durissimo anche Antonella Tocchetto (Pd): «Io non ci sto. La mail è stata addirittura mandata tre volte, mai vista tanta sollecitudine. E poi: non è assolutamente tollerabile aver approvato addirittura la marcia da piazza Borsa a Piazza Pola».
«NON STRUMENTALIZZATE»

Iannicelli tenta di fare chiarezza: «Inviare quella mail è stato solo un dover d’ufficio - precisa - lo facciamo con tutto quello che riceviamo per essere poi distribuito agli altri consiglieri. Come presidente ho dei doveri. Ci siamo posti il problema, ma poi abbiamo ritenuto che se non avessimo inoltrato nulla qualcuno poteva anche accusarci di non aver svolto il nostro servizio. E quindi abbiamo deciso di spedire una mail il più possibile piatta e formale. Non capisco perché bisogni per forza strumentalizzare sempre tutto. Senza contare che, alla commemorazione, non ci sarà alcuna presenza ufficiale del Comune». Anche Davide Acampora (Fi) assolve gli uffici: »Credo che il tutto si sia svolto senza alcuna malizia da parte degli uffici comunali, oltretutto immagino che la presidenza abbia un dovere d’ufficio di girare gli inviti a qualunque manifestazione. Tralasciando la polemica circa il mittente di quell’invito, credo che la Giornata del Ricordo sia importantissima. Mi auguro che presto anche a Treviso venga fatto qualcosa di tangibile per ricordare indelebilmente quel sacrificio umano». Infine il sindaco Mario Conte tenta di smorzare le polemiche: «Si è trattata di una prassi consolidata - ribadisce - le mail d’invito vengono sempre girate ai consiglieri, ci sono degli obblighi di protocollo. Se andrò alla commemorazione? No, non ci andrò».
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Il Gazzettino