Fascicolo non trasmesso al Riesame, scarcerati i due rapinatori del rider

In libertà per un errore i due cugini accusati di aver picchiato a scopo di rapina un rider pakistano
MESTRE - Liberi perché la Procura non ha trasmesso al Tribunale del riesame il fascicolo che li riguardava entro il termine previsto di cinque giorni. A quel punto i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MESTRE - Liberi perché la Procura non ha trasmesso al Tribunale del riesame il fascicolo che li riguardava entro il termine previsto di cinque giorni. A quel punto i giudici non hanno potuto far altro che dichiarare l’«inefficacia» della misura cautelare che, a fine luglio, aveva portato in carcere Ergin Gasi e Ehran Gasi, due cugini 31enni di origine serba, accusati di aver picchiato brutalmente e tentato di rapinare un giovane “rider” pachistano impegnato nella consegna a domicilio delle pizze.

Il fatto era accaduto, una sera di inizio aprile, in pieno centro a Mestre. C’erano poi voluti mesi di indagini dei carabinieri per risalire ai presunti aggressori. Inizialmente denunciati a piede libero, poi raggiunti da una misura di custodia cautelare in carcere motivata proprio dalla particolare violenza dell’aggressione. La misura era stata eseguita un paio di settimane fa, confermata dai giudice per le indagini preliminari nell’interrogatorio di garanzia. Ad Ehran erano stati concessi gli arresti domiciliari. Ergin era rimasto in carcere. Ma ora il ritardo della Procura nella trasmissione degli atti ha rimesso entrambi in libertà.

LE INDAGINI E L’ARRESTO

Facce note nel rione Piave, quelle dei due cugini. A loro i carabinieri del Nucleo operativo di Mestre erano risaliti sulla base del racconto del giovane aggredito e di alcuni testimoni. Particolarmente odiosa la dinamica della tentata rapina: il “rider” era stato fermato, fatto scendere dalla bicicletta e preso a pugni, calci alla schiena e schiaffi con l’obiettivo di rubargli la borsa delle pizze e soprattutto il marsupio con l’incasso delle consegne già effettuate. A sventare il colpo, la presenza di qualche passante che aveva visto la scena, urlato e chiamato i carabinieri che in breve tempo si erano precipitati sul posto. All’arrivo della gazzella dell’Arma, i malviventi si erano dileguati. Mentre il “rider” era dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, dove aveva fornito i primi elementi utili a rintracciare i suoi aggressori.

LA DIFESA E LA SCARCERAZIONE

Arrestati per lesioni aggravate e tentata rapina, i due cugini hanno sempre negato il loro coinvolgimento. A fare tutto sarebbe stato un loro conoscente, 17enne, per cui sta procedendo il Tribunale dei minori. Sua sarebbe stata l’iniziativa di aggredire il “rider”, mentre i cugini avrebbero cercato di bloccarlo, sempre nella loro ricostruzione, sostenuta durante l’interrogatorio di garanzia. L’accusa, in quella sede, aveva portato la testimonianza di una passante. E al temine il giudice per le indagini preliminari aveva confermato le misure. Non soddisfatto, il difensore dei due cugini, l’avvocato Giuseppe Vio, era ricorso al Tribunale del riesame. Entro 5 giorni, la Procura avrebbe dovuto trasmettere il fascicolo. Non è arrivato. Così i due cugini sono tornati in libertà.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino