MARENO - A Mareno è stato di calamità. Il nemico viene dal basso. L'acqua della falde continua a salire e per cercare di fermarla è arrivato l'Esercito. Ieri in serata...
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Li ha mandati il Prefetto di Treviso esaudendo la richiesta del sindaco in meno di 48 ore. «La situazione sta peggiorando - ha spiegato Gianpietro Cattai - e l'area interessata dagli allagamenti si fa sempre più estesa».
Ieri mattina molti cittadini si sono recati in Comune e hanno battuto i pugni sul tavolo chiedendo aiuto e spiegazioni. «L'ho detto al sindaco - si sfoga un residente di via Donatori del Sangue che ha già i suoi grattacapi e preferisce rimanere nell'anonimato - è inutile che venga qui a fare campagna elettorale. Che riempia le taniche di benzina». Serve carburante per le pompe, energia elettrica, qualcuno che le tenga sotto controllo 24 ore su 24.
«Patto di stabilità o no - dice Sergio Ceotto, anche lui residente in via Donatori - è ridicolo che il Comune, in uno stato di emergenza, non abbia i soldi per la benzina». E mentre i Parà della Folgore installano la "libellula" (un tipo di pompa) la gente assiste e discute del giallo delle perizie geologiche. «I residenti le hanno chieste al Comune - dice Ceotto - che ha risposto di non averle. Allora loro se le sono procurate». Altre spese. Ma si tratta di capire com'è posizionata la falda e come si muove per poter intervenire di conseguenza.
L'acqua che viene aspirata dagli scantinati finisce nelle canalette irrigue che la portano a valle. Non è che così andrà a finire nel garage di qualcun altro? I tecnici lo escludono. Fin dalle prime ore di ieri pomeriggio, il caporeparto Aldo Bernardi, del comando provinciale dei vigili del fuoco, è a Mareno in sopralluogo. Sono state individuate quattro aree critiche e cinque i punti in cui sono state installate le pompe dell'esercito: via Donatori del Sangue e via delle Ginestre, Padre d'Aviano, Canova e Cal Messa.
«Questo piano - spiega il sindaco - permetterà di abbassare il livello dell'acqua anche in tutte le altre vie allagate». «Ma perché -si chiede qualche cittadino- tolgono le pompe della protezione civile che stavano funzionando bene?». Perché i costi di quelle dell'esercito non sono a carico diretto del Comune o dei residenti. Intanto il sindaco ha scritto all'autorità per l'energia elettrica per chiedere che sia data la possibilità agli utenti colpiti dalla calamità di effettuare degli aumenti di potenza temporanei a costo zero.
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Il Gazzettino