PADOVA - Un'onta da lavare con il sangue. Perché nel mondo dei giostrai è soltanto con la morte che si salda il conto. È stata una vera e propria...
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La banda, con l'unica esclusione di Moretti che si sarebbe limitato a guidare il sopralluogo prima della sparatoria e fornire le armi ai complici, avrebbe crivellato di colpi la casa e la roulotte nell'accampamento dei Pavan, una famiglia di giostrai che risiede in un accampamento di via Marconi, a due passi dalla strada provinciale, in località Pionca di Vigonza. La spedizione risale al 17 ottobre scorso. Appena tre giorni prima Joy Pavan, uno dei figli di Mario, si era reso protagonista di un violento diverbio con la compagna Isenia Cassol, poi sfociato in una vera e propria aggressione a suon di pugni e schiaffi, con l'uso di un coltello. Il giovane giostraio non accettava l'idea che la sua donna avesse una normale occupazione. Lei avrebbe dovuto restare al campo. A mantenerla c'avrebbe pensato lui. La ragazza si sarebbe però opposta. Con quel che guadagnava Joy facevano fatica a sopravvivere. E il suo stipendio era quantomai necessario per sbarcare il lunario. In difesa della giovane sarebbe intervenuto il padre Fabio Major. Ma anche lui sarebbe stato aggredito e ferito da Joy Pavan. Fabio Major avrebbe a quel punto chiamato a raccolta l'intera famiglia, dal fratello Luca, ai nipoti Tomas Innocenti e Alen Gabrielli per dare una lezione a quel giovane violento.
Il Gazzettino