PORDENONE - Ha pagato il suo debito con la giustizia e la società; ha terminato il periodo di messa alla prova con esito positivo; ha lavorato in un centro per disabili...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL TRIBUNALE
Ieri mattina il collegio del Tribunale di Pordenone, presieduto dal giudice Alberto Rossi, ha dichiarato il non doversi procedere per estinzione del reato nel confronti di Marian, come era accaduto a gennaio per Roberto Spadotto, 45 anni. A breve dovrebbero concludere il programma anche Giuseppe Barresi e Rudy Rosan entrambi di 34 anni. Anche per loro la messa alla prova ha comportato lavori socialmente utili, offerte a un’associazione che combatte la discriminazione razziale, l’astensione da Facebook per sei mesi, e un percorso di riabilitazione critica del proprio pensiero attraverso la lettura di libri e articoli riguardanti l’odio razziale.
LA “RIABILITAZIONE”
«Gabriele Marian si è comportato veramente bene - spiega l’avvocato Gianni Massanzana che ha difeso il 56enne, seguendolo poi nel suo percorso riabilitativo -. Ha lavorato nella cooperativa sociale “Il gabbiano” di Fossalta di Portogruaro che si occupa di disabili gravi e i rapporti con questa realtà lo hanno cambiato. Inoltre - conclude Massanzana - ha devoluto più di quanto doveva a un collega straniero che aveva problemi in famiglia». Marian è stato al di fuori del mondo dei social per sei mesi, cancellando il suo profilo Facebook.
IL RAZZISMO
Le frasi razziste postate sul profilo Facebook di “Sei di Portogruaro se...” nel luglio 2017, dopo il trasferimento di 14 profughi da Cona a Portogruaro, secondo la Procura di Pordenone hanno innescato “una discussione intrisa di odio etnico, nazionale, razziale e religioso”, incitando a commettere violenza contro i profughi.
Susanna Salvador Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino