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TRIESTE - Due mozioni diverse, lo stesso obiettivo: verificare la possibilità di rimuovere dall'incarico il consigliere comunale di Trieste, Fabio Tuiach, a causa dei suoi commenti pubblici di natura discriminatoria a proposito di un grave episodio di violenza, ed esprimere solidarietà alla vittima dell'aggressione avvenuta a febbraio a Rupingrande ovvero l'attivista Lgbtq Antonio Parisi. L'ex pugile triestino aveva infatti parlato di "carcere" e di "pena di morte" per i gay. L'iniziativa politica di Pd e Movimento Cinque stelle ha incontrato oggi il favore di tutto il Consiglio regionale che ha approvato in modo compatto - a scrutinio segreto, come imponeva il riferimento esplicito a nome e cognome di una persona - i testi proposti.
La convergenza politica rischia però di non tradursi in atti concreti perché, come ha spiegato l'assessore Pierpaolo Roberti, in base a una prima ricognizione tecnica non risultano praticabili le sanzioni richieste nei confronti del rappresentante istituzionale triestino.
L'assessore ha infine riassunto la relazione già svolta dai suoi uffici sui possibili provvedimenti di sospensione, riportando alcuni esempi degli ultimi anni e sottolineando che non esistono in giurisprudenza casi di sanzioni di questo genere per reati di opinione. La conclusione è che appare molto difficile "sospendere un amministratore prima che ci sia una condanna da parte della magistratura".
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Il Gazzettino