PORDENONE - Non sarà certo com’era stato dopo il lockdown con la riapertura delle fabbriche e il riavvio produttivo di quel 4 maggio scorso che passerà...
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MODELLO ELECTROLUX
E proprio questa settimana alla Electrolux di Porcia si sta facendo il “secondo giro” dei test sierologici. Circa un centinaio i lavoratori che già si erano sottoposti alla prova a inizio dello scorso luglio. Ora ci sarà il richiamo per verificare la situazione proprio alla luce del rientro dalla ferie. Chi tra i dipendenti dovesse avere un segnale di contatto con la malattia dal test sierologico dovrà sottoporsi al tampone molecolare. Nel frattempo ieri la Rsu dello stabilimento ha segnalato all’azienda la necessità di mantenere alta la guardia rispetto alla presenza in tutti i luoghi dove previsto del gel idroalcolico e la necessità di indossare le mascherine. Insomma, tra gli stessi lavoratori vi è la consapevolezza che non è certo il momento di essere “rilassati” rispetto alla regole.
PATTO DI TERRITORIO
«Nel pordenonese - sottolinea Maurizio Marcon, segretario regionale Fiom-Cgil - c’è stato un lavoro importante con la parte datoriale attraverso il quale si è cercato anche di fare cultura della sicurezza e della prevenzione nella situazione drammatica che stiamo attraversando. Nell’udinese non c’è invece stato lo stesso sforzo, da parte delle imprese è prevalsa una sottovalutazione della situazione». E a testimonianza che l’attenzione è alta anche alla vigilia della riapertura già lunedì prossimo sindacati e Confindustria si troveranno al tavolo per valutare la situazione. «In realtà - sottolinea Cristiano Pizzo, segretario Cisl di Pordenone - i controlli e le verifiche nelle fabbriche dei rappresentanti della sicurezza espressi dal patto territoriale siglato in aprile sono proseguiti anche durante il mese di luglio. Auspichiamo che il luogo di lavoro possa continuare a essere uno dei luoghi più sicuri». E il pensiero corre ad altre situazioni più incerte, come i trasporti e la scuola. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino