PORDENONE - Oltre mille sono i giovani, con un'età tra i 18 e i 29 anni, in provincia che sono disoccupati. Non lavorano, non studiano ma nemmeno seguono percorsi...
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Tra i mille under-29 disoccupati registrati dalla Regione circa trecento sono quelli in possesso di diplomi e di qualifiche. Mentre gli altri seicento risultano essere dequalificati, cioé privi di una formazione e di un diploma che sia in qualche modo appetibile per le imprese. Un numero enorme, soprattutto se si pensa all'età dei giovani. La grande sfida l'ha lanciata Unindustria Pordenone: avvicinare i ragazzi alle fabbrica 4.0 facendo capire che oggi il lavoro nei reparti si fa in camice bianco e non più in tuta blu. Insomma, in moltissimi ruoli non ci si sporca le mani di olio ma si sta davanti a un monitor e guidare macchine e robot super-evoluti da milioni di euro. Ma c'è anche un'altra grande sfida: convertire quei giovani che non hanno una formazione appetibile per le imprese in precisi mestieri che le aziende sono disposte a pagare.
Il piano, lanciato a inizio estate, dagli industriali, con le organizzazioni sindacali e la Regione, è quello dei tirocini di mestiere. L'obiettivo è incrociare la richiesta di manodopera specializzata con la disponibilità di giovani a entrare in fabbrica e a formarsi. È chiaro che si comincerà a pescare tra i trecento giovani già in possesso di diplomi o qualifiche. Sono circa ottanta già i ragazzi che si sono resi disponibili a seguire un percorso che li porterà in azienda: in un primo periodo il tirocinio sarà pagato 500 euro, poi si potrà arrivare all'assunzione. I primi ingressi in fabbrica sono previsti per il mese di novembre. L'obiettivo del piano è anche quello di trattenere sul territorio giovani che prenderebbero strade europee come nuovi emigranti. Anche se l'ostacolo maggiore da superare è rendere attrattivo il lavoro in fabbrica ancora snobbato da troppi giovani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino