L'ex Uls deve versare arretrati per 5,2 milioni a 450 dipendenti

L'ospedale di Camposampiero
PADOVA - L'Usl 6 Euganea restituirà 5 milioni e 200 mila euro a 450 dipendenti tra dirigenti, medici e veterinari dell'ex Usl 15 Alta padovana. Una somma già...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - L'Usl 6 Euganea restituirà 5 milioni e 200 mila euro a 450 dipendenti tra dirigenti, medici e veterinari dell'ex Usl 15 Alta padovana. Una somma già accantonata e detenuta nelle casse della nuova Ulss provinciale ma  trattenuta, discrezionalmente, dalle direzioni generali delle aziende ospedaliere che si sono succedute negli ultimi 14 anni a Camposampiero e a Cittadella.


Ma lo scorso 18 gennaio, dopo un anno e mezzo di  trattativa, è stato raggiunto un accordo tra la nuova azienda ospedaliera padovana e le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, che prevede  la liquidazione di tutti gli arretrati che la direzione della ex Ulss 15 si era trattenuta nell'arco di 14 anni, dal 2002 al 2016. Un totale appunto di 5,2 milioni, una media di oltre 10 mila euro per ogni dipendente.

Le aziende ospedaliere di Camposampiero e Cittadella anziché liquidare i soldi ai dipendenti della propria struttura, come previsto dal contratto collettivo nazionale del giugno 2000, dal 2002 in poi hanno ritenuto opportuno impiegare le somme residue in eccesso dei fondi in altri capitoli di spesa.

Per lo più i manager dell'ex Usl 15 hanno destinato parte di questi residui contrattuali nel sostenere i costi di guardie  e di sedute operatorie aggiuntive a quelle già finanziate ordinariamente. Una buona causa, da parte dei vertici del management ospedaliero, ma quesi soldi erano arrivati da Roma esplicitamente per sostenere e pagare i dipendenti della struttura socio sanitaria, e quindi spettavano di diritto ai dipendenti.

   Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino