Ex questura in centro a Treviso, un'ala da demolire e due piani di park sotterraneo

Ex questura in centro a Treviso, un'ala da demolire e due piani di park sotterraneo
TREVISO - Un parcheggio sotterraneo di due piani al posto di uno, con uno scavo più profondo di circa un metro e mezzo rispetto a quello prospettato nella prima bozza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO - Un parcheggio sotterraneo di due piani al posto di uno, con uno scavo più profondo di circa un metro e mezzo rispetto a quello prospettato nella prima bozza progettuale. Questo hanno chiesto i progettisti di uno dei recuperi urbanistici più attesi dlla città: il complesso dell'ex Questura tra via Carlo Alberto e via Commenda. E non solo: a Ca' Sugana è arrivata anche la richiesta di poter demolire uno degli edifici che compongono il cortile interno, dove un tempo trovano spazio le volanti e parte degli uffici. Si tratta di una delle ali più recenti dell'immobile e che compone uno dei lati del cortile. La sua demolizione è funzionale per il parcheggio sotterraneo, che sarebbe impossibile da realizzare senza danneggiare l'edificio esistente. Molto più pratico demolirlo e rifarlo.


IL PRIMO PASSO
La richiesta, firmata dagli architetti Riccardo Tronchin ed Enrico Pisan, arrivata a Ca' Sugana da qualche settimana. È il primo concreto passo verso il recupero di un immobile destinato a cambiare il volto di un quadrante importante del centro ma che non riesce a decollare. La proposta progettuale ed è già stata vagliata dagli uffici tecnici per ottenere la deroga al grado di protezione di parte dell'immobile. Il piano di riqualificazione mira a trasformare l'ex questura - deserta dal 2010, da quando tutti gli uffici e i mezzi sono stati trasferiti nella nuova sede all'Appiani - in un elegante complesso residenziale con spazio per alcuni negozi al piano terra, sotto i portici di via Carlo Alberto. E la facciata storica, proprio quella di maggior pregio che fa da cornice alla via, verrà recuperata e conservata. Mentre nell'ala posteriore, che corre lungo la piccola via Commenda, verrà rifatta con l'aggiunta del parcheggio sotterraneo. I progettisti spiegano così l'esigenza di andare ancora più sotto col parcheggio: «La parte innovativa del progetto è costituita dalla realizzazione di un parcheggio interrato a due piani, al fine di recuperare il sistema distributivo dove gli spazi aperti ricoprono un ruolo fondamentale». Per farlo è però necessario però abbassare il grado di tutela. E i progettisti sottolineano che «il fabbricato in questione è stato a suo tempo erroneamente qualificato come edificio di medio valore artistico, storico ed ambientale con conseguente attribuzione del grado di protezione 3». In realtà, ribadiscono, è frutto di una ricostruzione ex novo avvenuta nel dopoguerra «con scarsissima qualità costruttiva ed architettonica». Abbatterlo e rifarlo sarebbe, inoltre, necessario per aumentarne la tenuta sismica.


IL VAGLIO
La Soprintendenza ha già espresso un parere favorevole, affermando che l'immobile in questione non riveste «alcun interesse storico e architettonico» e che quindi si può procedere alla demolizione. Più articolato invece il giudizio sulla possibilità di scavare nel cortile per il parcheggio sotterraneo. Il sovrintendente Fabrizio Magani ammette che l'area si trova in posizione marginale rispetto «alla città romana», ma avvisa che proprio sotto il cortile potrebbero trovarsi alcune fondazioni murarie forse appartenute a un antico monastero e delimitate da un'area cimiteriale «come attestano il rinvenimento di una sepoltura a inumazione». Per questo motivo il sovrintendente dice di non volere vedere il tipo di progetto e, comunque, ricorda che ogni operazione di scavo dovrà essere accompagnata dal controllo di una di una ditta archeologica e che ogni eventuale ritrovamento dovrà essere esaminato e potrà essere motivo di ulteriori misure di tutela.


GLI UFFICI


Anche gli uffici tecnici sembrano d'accordo nel concedere la deroga. Adesso la parola passa alla parte politica. Il progetto verrà prima discusso in commissione urbanistica e poi approderà in consiglio comunale per l'approvazione definitiva. E le polemiche non mancheranno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino