Ex popolari venete, i soci in piazza Lo striscione: «Ridateci i risparmi»

VICENZA - Diverse centinaia di persone - un migliaio per gli organizzatori, 500-600 secondo le forze dell'ordine - hanno partecipato questa sera a Vicenza alla manifestazione...

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VICENZA - Diverse centinaia di persone - un migliaio per gli organizzatori, 500-600 secondo le forze dell'ordine - hanno partecipato questa sera a Vicenza alla manifestazione di protesta promossa per i soci delle ex Popolari. Primi della fila "Noi che credevamo nella Bpvi" e "Coordinamento Don Torta", che chiederanno la sospensione del decreto di liquidazione coatta, che ieri ha visto però un'accelerazione nella commissione Finanze della Camera. Si è trattato di una manifestazione molto rumorosa, con fischietti e trombette, ma anche molto variopinta con bandiere, striscioni e cartelli. Tutto sotto lo sguardo attenzione di poliziotti, carabinieri e vigili urbani, che però non sono mai dovuti intervenire.


Tra quelli più significativi, proprio quelli contro il Governo, al punto che alcuni degli organizzatori hanno invitato la platea «ad organizzarsi per andare a Roma e incatenarsi davanti a Montecitorio: ma dobbiamo farlo in tempi brevissimi, altrimenti sarà troppo tardi». Innumerevoli, come si diceva gli striscioni, che riportavano le seguenti scritte: «Banche venete ridateci i risparmi», «Società violata», «Governo vergogna», «Banca d'Italia e Consob responsabili», «Governo ladro, servile e mafioso», «Articoli 45 e 47 della Costituzione violati».

«ZAIA DOVE SEI? VARIATI DOVE SEI?»  - GUARDA IL VIDEO DELLA PROTESTA
 

Presenti alla manifestazione un buon gruppo di trevigiani (arrivati cinque pullman) con la presenza di sei-sette sindaci del territorio della Marca, che indossavano la fascia tricolore. La manifestazione ha avuto come ritrovo la centralissima piazza dei Signori, sotto alla Basilica Palladiana, dove si sono tenuti degli interventi, attraverso l'uso di megafoni visto, come hanno spiegato gli organizzatori, che il comune non ha concesso l'allestimento di un palco.

Dalla stessa piazza dei Signori, attorno alle 21.20, è poi iniziato il corteo, ma dopo pochi minuti sui manifestanti (oltre che sull'intera città) si è abbattuto un violento acquazzone, quasi un nubifragio, che ha convinto buona parte parte dei partecipanti a mettersi al riparo sotto le colonne della Basilica Palladiana e nei numerosi bar aperti in zona. Il gruppo, molto ridotto, è comunque proseguito, transitando lungo corso Palladio, per poi imboccare contra' Porti, dove si trova Palazzo Thiene, sede storica della Banca Popolare di Vicenza.

 

AVVIATO IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DELLE EX POPOLARI
È stato avviato da subito il processo di integrazione delle due ex banche popolari venete nel Gruppo Intesa Sanpaolo, processo che vedrà diversi avanzamenti nei prossimi mesi, fino a completarsi con l'adozione del modello di servizio di Intesa, e la migrazione nel nuovo sistema operativo di Gruppo, prevista entro i primi mesi del 2018, e la razionalizzazione delle filiali. Lo hanno sottolineato oggi i vertici dell'istituto, facendo il punto a Vicenza sul processo di integrazione di Veneto banca e Popolare di Vicenza. L'accordo di acquisizione, è stato detto, prevede il completamento dell'integrazione in un periodo massimo di 24 mesi. Le due banche - spiega una nota di Intesa - funzionano regolarmente e in continuità con la precedente situazione e i clienti possono contare sui consueti referenti e sulle persone che li hanno seguiti in precedenza. Questo - sottolinea Intesa - garantisce continuità nella relazione e contribuisce a ricreare un clima di fiducia.


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Il Gazzettino