PADOVA - Prima ha detto addio alla carrozzina, ora lascerà per sempre le stampelle nell'armadio. Liudmyla, ex bambina di Chernobyl, oggi ventotto anni, soffriva di una...
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La giovane donna è stata operata con successo all'anca destra nell'Unità operativa complessa di Ortopedia dell'ospedale Sant'Antonio. Esattamente un anno fa l'équipe diretta da Sergio Candiotto le aveva già impiantato, quella volta all'anca sinistra, una protesi in titanio e ceramica di ultimissima generazione. La bella biondina con gli occhi chiari e il sorriso radioso, visibilmente riconoscente per tanto insperato sostegno, ha ricevuto un mazzo di fiori di incoraggiamento e augurio dal past president del Rotary Club Padova, il cardiologo Mario Trivellato, da tempo a capo della macchina di aiuto: i colori della ruota del Rotary, giallo e blu, corrispondono proprio ai colori della bandiera dell'Ucraina, da cui proviene Liudmyla.
Ora la ragazza, nonostante sia stata investita, neonata, dalle radiazioni durante il più grave incidente nucleare della storia - l'esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, quasi al confine tra Ucraina e Russia (tutta Unione Sovietica nell’1986) - perdendo, tra l'altro, tragicamente entrambi i genitori, è riuscita a laurearsi brillantemente in lingue (parla correntemente inglese e tedesco). Stanti le sue buone condizioni di salute verrà presto dimessa.(((cappellatof)))
Il lieto fine della sua drammatica storia lo deve allo staff di Ortopedia e al service congiunto tra Rotary Club Padova, promotore dell'iniziativa umanitaria e attualmente presieduto dal professor Sergio Mutto Accordi, e i Rotary Club Este e Padova Euganea. «A una conviviale il presidente dell'associazione AbC, Amici dei bambini di Chernobyl, Leonardo Baratto e il nostro socio Alessandro Caporali avevano illustrato la storia di questa ragazza ucraina, storia che ci è sembrata particolarmente toccante. La giovane - ricorda Trivellato - appare particolarmente meritevole in quanto, una volta uscita dall'orfanotrofio, si è laureata e ha trovato un posto da insegnante. Purtroppo ha trascurato la sua salute e rischiava l'immobilità se non operata prontamente». L'associazione AbC, che sta seguendo Liudmyla da quando aveva nove anni, si è fatta carico di parte delle spese ospedaliere e la Casa di Accoglienza Santa Rita, diretta Luigi Visentin, le spalancherà le porte per il recupero funzionale. «Alla dimissione Liudmyla verrà, come già lo scorso anno, ospitata gratuitamente a Padova a Casa il cui direttore, insieme alla moglie Marilena Bertante, si è molto interessato a lei. Dopo - conclude Trivellato - sarà la famiglia della signora Bruna, che fin da bambina l'ha ospitata nel periodo estivo vicino ad Este, a tenerla per un periodo con sè, in serenità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino