TRIESTE - Il Comune di Trieste non concederà l'utilizzo di Piazza dell'Unità d'Italia all'Fvg Gay Pride in programma il prossimo 8 giugno in Friuli...
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Secondo gli organizzatori dell'Fvg Pride, che in Piazza Unità avevano programmato di tenere i discorsi conclusivi e le esibizioni musicali al termine del corteo che si snoderà lungo le vie cittadine rincarano: «Essere Sindaco di una città vuol dire rappresentare le istanze di tutte le cittadine e di tutti i cittadini, a prescindere dal loro colore politico, dal colore della pelle, dalla religione o dall’identità sessuale, e sempre nel rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana. Proprio per questo è inaccettabile che il Comune di Trieste faccia un uso sfacciatamente politico del suolo pubblico cittadino, che è di tutte e di tutti e che deve essere liberamente accessibile. Ci auspichiamo una rivisitazione della decisione». Il Comitato organizzatore non le manda a dire: «La Regione Friuli Venezia Giulia, che è sempre stata un faro e un baluardo dei diritti civili, si vede ora strumentalizzata in modo becero dagli attuali Amministratori per portare avanti una sfacciata battaglia ideologica che va contro i principi di base di laicità, libertà e uguaglianza delle sue cittadine e dei suoi cittadini. Siamo però convinti che la maggior parte della popolazione del Friuli Venezia Giulia sia dalla parte dei diritti civili e per la difesa della dignità delle persone. Per questo motivo continueremo e siamo pronti a spiegare e discutere i nostri temi in un fitto calendario che nei prossimi mesi verrà proposto in tutto il territorio regionale, fino a concludersi con il corteo finale dell’8 giugno a Trieste».
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Il Gazzettino