ESTE (PADOVA) - «Nostro figlio si è svegliato dal coma farmacologico. I medici sono stupefatti. Dicono che è quasi un miracolo grazie anche...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE CONDIZIONII medici hanno iniziato a risvegliare dal coma farmacologico il quattordicenne, con il timore che, però, il giovane non rispondesse nella maniera sperata. «Invece ha aperto gli occhi già domenica pomeriggio e ha iniziato a rispondere questa mattina (ieri, ndr). La strada sarà ancora molto lunga, ma i medici sono davvero stupefatti, in positivo. Non si aspettavano nemmeno loro una ripresa del genere» spiega il genitore del ragazzo, camminando su e giù per il corridoio della Cardiochirurgia pediatrica dell'istituto Gallucci di Padova dov'è ricoverato il figlio. Un reparto da dove il papà e la mamma dello studente praticamente non si allontanano da una settimana, sempre al capezzale del ragazzino che ieri, finalmente, ha iniziato a interagire, dimostrando che l'arresto cardiaco non ha causato danni, come confermato anche dagli esami. Al loro fianco anche ildirgente della scuola Roberto Zanrè.
«La prima cosa che ci ha detto - racconta il padre - è che aveva sete. Poi ci ha domandato cosa fosse successo. E noi gliel'abbiamo detto senza tanti giri di parole. Nostro figlio si è rivelato tosto e non c'era motivo di mentirgli».
LA SALUTE«Serviranno ancora giorni perché nostro figlio riprenda completamente la sua lucidità, ma da come reagisce, non ci sono segni che possano lasciar pensare che l'arresto cardiaco abbia avuto delle ripercussioni - continua il genitore che non riesce a contenere l'emozione a questa notizia - Stiamo ancora facendo molti accertamenti per cercare cos'abbia scatenato un fatto così grave su un ragazzo sano quale è mio figlio».
Sì perché il quattordicenne non ha mai avuto particolari problemi di salute prima di quel fatidico giorno a scuola. «Nostro figlio - spiega il papà - era controllato scrupolosamente. Anche prima di iniziare a fare nuoto aveva fatto delle visite approfondite. Stava bene».
In attesa che il giovane torni a casa, gli amici e i compagni di scuola scrivono alla famiglia: «Abbiamo ricevuto un sostegno eccezionale. Dobbiamo ringraziate tutti coloro che ci hanno aiutato in queste ore buie. E specialmente il preside e il professor Donato. Sono ormai diventati parte della nostra famiglia».
Emozionato Massimo Donato: «Ho appena sentito la voce del mio studente. Tutto bello vispo. Sono commosso, mi tremano quasi le gambe». Anche il preside non riesce a contenere la gioia: «Siamo felice come non mai. Era la notizia che aspettavamo».
Marina Lucchin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino