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BELLUNO - È un periodo d’oro per il settore alberghiero. Dopo due mesi da dimenticare, ossia giugno e luglio, i turisti sono arrivati in massa. Anzi, agosto 2021 potrebbe aver superato addirittura i numeri dell’anno scorso quando le restrizioni anti-contagio erano state eliminate quasi del tutto e non era necessario esibire il green pass per entrare in bar e ristoranti. Al tempo stesso sono calati i consumi ed è aumentata la permanenza media dei turisti. Insomma: un mese atipico ma positivo che rischia di essere soltanto una breve parentesi. Rimane l’incognita su settembre ed è in bilico anche la stagione invernale. Federalberghi Belluno Dolomiti lo definisce un agosto «straordinario e meraviglioso» ma invita anche alla prudenza.
IL BILANCIO
«È andata bene – racconta il presidente Wlater De Cassan – Da una parte hanno aperto quasi tutto, dall’altra abbiamo avuto la fortunata coincidenza del bel tempo. Però non vorrei che fosse un fuoco di paglia». In ogni caso è stato un mese sopra le aspettative: «Non si è mai vista l’ultima settimana di agosto con i posti strapieni di gente. È ovvio che non è sufficiente a risollevare le sorti della categoria, anche alla luce di eventuali investimenti, ma è stato straordinario. Di contro, soprattutto nella parte alta della provincia, c’è stato un calo dei consumi in bar e ristoranti». È l’effetto green-pass. Se nel 2020, all’ora di pranzo, le cucine degli alberghi lavoravano senza interruzioni, quest’anno si sono scontrate con richieste inferiori e quindi con meno lavoro. I turisti hanno optato per locali con la terrazza esterna oppure sono andati direttamente al supermercato o in panificio per un pranzo al sacco. Le presenze ad agosto, tuttavia, ci sono state e secondo De Cassan potrebbero aver superato quelle del 2020 anche se occorre aspettare i dati di fine stagione. «Quest’anno in montagna non ha fatto caldo – spiega – e siamo rimasti fortemente condizionati dal clima.
LA PROVENIENZA
I turisti rimangono per la maggior parte italiani. Molti di quelli che arrivano dall’estero devono seguire l’isolamento fiduciario di 5 giorni e ci rinunciano. Per non parlare del turismo a lungo raggio, americano e asiatico, ancora quasi totalmente bloccato. Settembre potrebbe essere un punto di svolta, anche se le prenotazioni arrivano fino a metà mese e molto dipenderà dal tempo atmosferico. «Negli ultimi giorni – aggiunge De Cassan – ho notato un aumento di stranieri. Quest’agosto sta aiutando ma dal punto di vista economico non è qualcosa di strutturale, sicuro e certo. Non facciamoci illusioni sul proseguo. Ci sono grandi timori per l’inverno perché non abbiamo la più pallida idea di cosa succederà». Quali saranno i protocolli per gli impianti e quali quelli per gli alberghi? Il problema che potrebbe emergere è tutto qui. Nel caso in cui fossero due protocolli diversi, uno più allentato e uno più stringente, sarebbe il caos. Per questo fare previsioni sulla stagione invernale risulta così difficile. Ma la differenza del 2021 rispetto al 2020 è che ora molti sono vaccinati. «La situazione è cambiata – conclude De Cassan – Coi vaccini e il green pass si può girare liberamente. Pare che stiano allungando il periodo di validità a 12 mesi. Questo permetterebbe a una fetta più ampia della popolazione di muoversi». Tuttavia, anche quest’anno, il turismo e le strutture ricettive rimarranno in bilico su quel filo chiamato pandemia.
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