PORDENONE - Sesto al Reghena, Cordovado, Toppo, Poffabro, Polcenigo e Valvasone: il “club” si prepara a vivere un’estate da “star”, dal momento che...
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L’IDEA
«I vertici del Club - ha rivelato Markus Maurmair, sindaco di Valvasone Arzene - ci hanno comunicato che durante l’estate vivremo un aumento dei flussi verso i borghi e che dovremo sfruttare quella che viene definita come un’elevata potenzialità. E noi risponderemo presente con una serie di iniziative ad hoc».
Piccoli tour, visite guidate, eventi in grado di non interferire con la fitta giungla di regole anti-contagio: l’estate dei borghi è già partita, ma ci si aspetta un boom. Non sarà facile da gestire, ma rappresenterà un “tesoretto” da non sperperare, soprattutto in momenti di “magra” per il turismo come quelli attuali e dell’immediato futuro. A Valvasone, ad esempio, l’impennata di “cacciatori di borghi” è già stata notata lo scorso fine settimana. Le prime tre giornate di apertura delle visite hanno fatto registrare il tutto esaurito. «E avremmo potuto ospitare anche il doppio delle persone - ha spiegato Markus Maurmair - se solo non ci fossero state le nuove norme a raccomandare un contingentamento dei singoli gruppi». Buoni numeri anche per gli altri borghi del Friuli Occidentale.
IL PROGRAMMA
Da questa settimana riapriranno tutti gli uffici turistici legati al club dei Borghi più belli d’Italia. Si potranno di nuovo visitare abbazie, paesini, luoghi artistici e storici. A Valvasone, ad esempio, andranno in scena anche delle letture di Pier Paolo Pasolini, ma un po’ ovunque si cercherà di riorganizzare l’offerta turistica locale per far fronte all’aumento delle prenotazioni.
Il protocollo di sicurezza al momento prevede la formazione di gruppi con all’interno al massimo dieci persone. Nei borghi, quindi, ci si sta organizzando per estendere gli orari dei tour guidati e accogliere in questo modo il maggior numero di persone.
LA RICHIESTA
Dai Borghi più belli d’Italia però è partito anche un appello diretto alla Regione, affinché l’accoglienza turistica nella stagione più difficile sia supportata da un’adeguata iniezione di nuovi fondi da destinare al comparto turistico locale. Senza i finanziamenti regionali, invece, anche il boom di visitatori locali potrebbe non bastare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino