VENEZIA - In ordine di importo, i due veneti stanno in fondo alla lista dei parlamentari pentastellati che non hanno regolarmente restituito parte delle loro indennità....
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Benedetti, 38 anni, biologa, con 186 voti era risultata la prima nel suo collegio alle ultime parlamentarie. A dicembre la deputata, pur ritenuta poco allineata al nuovo corso del Movimento 5 Stelle, aveva accompagnato Di Maio nel suo rally in Veneto. Proprio il leader, però, non ha perdonato le sue irregolarità nel versamento dei rimborsi, che ieri lei stessa ha voluto pubblicamente documentare con un'immagine: «In questa foto ecco il resoconto, timbrato dalla mia banca, di tutti i bonifici che ho fatto all'Iban (segue il numero, ndr.) intestato al Conto Statale per il microcredito alle piccole imprese. Sono 151.566,44 euro. Sto aspettando il resoconto dei bonifici versati all'altro Iban (segue la relativa sequenza, ndr.) intestato al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, che pubblicherò appena me lo manderanno. I primi tre mesi del 2013 infatti ho fatto bonifici per 13.810,90 euro».
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Benedetti ha voluto rivendicare il proprio impegno nella riduzione dei costi della politica: «In cinque anni da deputata ho versato 165.377,34 euro. Soldi che fanno parte dello stipendio e dei rimborsi di ogni parlamentare che noi del Movimento Cinque Stelle abbiamo deciso di restituire dimostrando che la politica può essere fatta anche con meno soldi». Ma qualcosa, nella contabilizzazione finale, dev'essere andato storto: «Ho commesso alcuni errori formali nella rendicontazione degli ultimi mesi, errori per i quali mi assumo la piena responsabilità. Non ho rubato un centesimo di soldi pubblici e non ho fatto alcuna furbata per intascarmi nulla». Sulla sua pagina Facebook, diversi attivisti le hanno chiesto di chiarire di che tipo di sbagli si è trattato, ma fino a sera non avevano ancora ricevuto risposta. «Mi rimetto alle eventuali decisioni che verranno prese ha comunque assicurato la parlamentare e continuo a riconoscermi nel mio percorso e nel lavoro fatto in questi anni con il Movimento 5 Stelle».
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L'INGEGNERE
Una strada che però sembra destinata a finire qui, così come per Cozzolino, 36 anni, ingegnere, originario di Fiesole (Firenze) ma residente a Mirano (Venezia), arrivato terzo nel suo collegio alle primarie online. Considerato uno degli esponenti meno televisivi del M5S, il deputato era componente della commissione Affari Costituzionali della Camera. «A breve pubblicherò un report con tutte le ricevute dei versamenti che ho effettuato», aveva annunciato lunedì sera attraverso il proprio profilo Facebook. In attesa di quel resoconto, restano le spiegazioni che ha dato finora: «Mi è d'obbligo rendere pubblico quanto ho versato fino ad oggi sul fondo del Microcredito. Rivisti i conti in cinque anni sono ben 179.543,26 euro. Confermo anche che nel 2014, a fronte di problemi personali, ho mancato di versare circa 13.000 euro. Ho utilizzato una parte dei soldi che erano in mia piena disponibilità in un momento di difficoltà personale, forse con leggerezza ma con vera intenzione di restituirli. Questa cifra è stata ripianata in questi gironi e ad oggi confermo di aver restituito volontariamente e in toto la cifra sopra indicata: 179.543,26 euro, alla quale bisogna ancora aggiungere la rendicontazione di gennaio, febbraio e marzo 2018 che calcolerò appena sarà terminato il trimestre corrente». Una promessa che non è bastata a Di Maio. «Accetterò le conseguenze», ha commentato Cozzolino. Ma nemmeno questo è stato sufficiente ad evitare le critiche della Rete. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino