Elia Viviani, anomalia cardiaca in allenamento: «Cuore di colpo a 220 battiti»

Elia Viviani
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VERONA - «Domenica scorsa, durante un allenamento in salita, il mio cuore è balzato a oltre 220 battiti per una ventina di secondi. Mi sono spaventato e ho chiamato il dott. Corsetti, il medico che mi segue da oltre 10 anni. È un cardiologo e ha deciso di fare subito degli approfondimenti per capire le cause di questa aritmia strana. Sono stato sottoposto a ecocardiogramma, elettrocardiogramma e prova da sforzo, per poi essere ricoverato lunedì nell'ospedale universitario Torrette Lancisi di Ancora». Così Elia Viviani, 31 anni, velocista di Isola della Scala, olimpionico dell'Otium a Rio de Jeneiro nel 2016, fra i velocisti più quotati del panorama mondiale, parla del problema che lo ha costretto a essere sottoposto ad accertamenti a causa di un'anomalia cardiaca.

«Mi hanno sottoposto ad altri accertamenti e a una risonanza magnetica - il racconto del corridore veneto -. Il controllo finale oggi, con altri esami: si è provato a stimolare ancora questa strana aritmia, con successo. Il cuore è partito ancora a 220 battiti e a quel punto è stata effettuata un'ablazione. Ora sto bene, il problema sembra risolto. Ho un chip sotto la clavicola che registra quel che fa il cuore. Sono ottimista». «Domani torno a casa mia, a Montecarlo, per riposarmi, capire quando e come ripartire: penso lo farò fra una quindicina di giorni. Il mio programma non cambia, prevedo di tronare all'UAE Tour, poi alla Tirreno-Adriatico e in vista delle classiche di primavera. La mia condizione era buona e sono determinato al riscatto, come prevedevo. Sono stati quattro giorni accelerati e confusi, ma necessari per accertare bene la cosa. Ora servono ottimismo e un buon recupero per ripartire».

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Il Gazzettino