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TRIESTE - «Non farò il ministro. Rimarrò in Regione, se i cittadini mi rivoteranno nel 2023. Preferisco fare il presidente della mia Regione». Così in un'intervista al quotidiano La Stampa ieri il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza della Regioni, Massimiliano Fedriga, è intervenuto sulle elezioni e sulla caduta del governo Draghi. La crisi era «inevitabile», ha sottolineato il leghista: «Lega e Forza Italia non potevano fare altro che dire andiamo avanti, ma senza Cinque stelle. Altre soluzioni sarebbero state pura anarchia e un danno per la reputazione di Draghi che ha capacità e autorevolezza enormi».
Secondo Fedriga, «Draghi ha un'autorevolezza riconosciuta da tutti: quando parla condiziona le decisioni degli altri capi di Stato, e questo è stato un vantaggio enorme per il Paese». Sul caso Russia, invece, questo il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia: «Il capo dei servizi Gabrielli ha definito infondate le notizie di questi giorni. Ma anche se tutto fosse vero, la sostanza è che un'ambasciata straniera ha chiesto informazioni sul governo italiano, cosa che avviene regolarmente con tutte le ambasciate».
Parlando, poi, di una possibile vittoria del centrodestra alle elezioni, Fedriga ha dichiarato di pensare che «non ci sia nulla di scontato, anche se i sondaggi ci danno la vittoria a mani basse.
Il Gazzettino