Europee: lista Lega, solo 4 veneti Sorpasso Bologna, territorio ignorato

Toni Da Re, Mara Bizzotto: candidati Lega a Strasburgo
VENEZIA - Una sberla. Peggio che nel 2018, quando si doveva votare per il Parlamento italiano e le liste uscite da via Bellerio fecero storcere il naso a più di qualcuno in...

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VENEZIA - Una sberla. Peggio che nel 2018, quando si doveva votare per il Parlamento italiano e le liste uscite da via Bellerio fecero storcere il naso a più di qualcuno in casa della Liga Veneta. Adesso, per le Europee del 26 maggio, l'affronto è numerico, con il Veneto surclassato dall'Emilia Romagna: 4 candidati qui, 5 lì, più 2 in Friuli Venezia Giulia e 1 in Trentino Adige Adige, per un totale di 13 candidati con il capolista Matteo Salvini che correrà in tutta Italia, salvo poi dimettersi per restare al Viminale. È in ballo un quattordicesimo candidato, ma potrebbe essere un outsider. E non è detto che tocchi al Veneto.

Ma perché appena 4 candidati veneti e addirittura 5 all'Emilia Romagna? È vero che Salvini punta a conquistare il feudo rosso di Stefano Bonaccini, e quindi a Bologna l'abbinata Regionali-Europee passa anche attraverso i candidati a Bruxelles. Resta il fatto che in Veneto, dove le aspettative erano alte, pochi immaginavano di avere così pochi rappresentanti in lista. E, per giunta, senza neanche un regionale.

LE ESCLUSIONI Come avvenuto in Lombardia, anche per la circoscrizione Nordest - che riunisce Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna - è scattato il divieto di candidare chi ha un ruolo in Regione. Il che, in Veneto, ha escluso il vicentino presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, l'assessore al Turismo Federico Caner (Treviso), i consiglieri Fabiano Barbisan (Venezia) e Luciano Sandonà (Padova). Erano tutti nomi proposti dai territori. Da quanto trapela da via Bellerio a Milano, dove ieri è iniziata la processione per firmare l'accettazione delle candidature, l'unico nome proposto dai territori e accettato da Salvini è stato quello dell'europarlamentare uscente Mara Bizzotto (Vicenza). Dopodiché il Capitano ha inserito in lista chi in lista non c'era, vale a dire il segretario della Liga Veneta, il trevigiano Gianantonio Da Re.
E agli altri chi sono? Una è la padovana Paola Ghidoni, commercialista, già candidata prima al Comune nel 2017 (quando prese 151 preferenze, troppo poche per entrare a Palazzo Moroni), poi al Parlamento italiano lo scorso anno, fedele all'ex segretario provinciale della Lega di Padova, ora senatore, Andrea Ostellari. Per lei ora una nuova candidatura, stavolta in direzione Europa.
Il quarto candidato veneto è il veronese, ma residente a Bruxelles, Paolo Borchia, 39 anni, nominato lo scorso luglio da via Bellerio coordinatore federale di Lega nel Mondo, ruolo che prima era dell'attuale ministro Lorenzo Fontana, di cui peraltro Borchia è stato in passato assistente.
E se ci fosse un quinto candidato? Da giorni gira con insistenza il nome di un'ex parlamentare di peso come Anna Cinzia Bonfrisco, in passato in Forza Italia e poi con i conservatori di Fitto, che ora potrebbe correre con Salvini. Corsa, peraltro, che potrebbe interessare anche un'altra ex forzista, l'assessore veneta Elena Donazzan.

LA COPPIA FRIULANA I due candidati del Friuli, che stavolta punta ad avere un eletto leghista grazie anche all'annunciato sostegno del governatore Massimiliano Fedriga, sono Marco Dreosto, 50 anni da poco compiuti, consigliere comunale a Spilimbergo (Pordenone) e Elena Lizzi, 51 anni, già consigliere e assessore del Comune di Buja e già assessore in Provincia di Udine.


TANTI FRATELLI Intanto a Torino, dove ieri al Lingotto si è svolta la Conferenza programmatica di Fratelli d'Italia, ha tenuto banco l'addio a Silvio Berlusconi dell'europarlamentare padovana Elisabetta Gardini. L'interessata anche ieri ha tergiversato, ma il suo passaggio - e quindi la candidatura - nel partito di Giorgia Meloni viene dato per certo. Tra l'altro Gardini lascerà il gruppo del Ppe per aderire a quello dei Conservatori e Riformisti (Ecr), in cui rientra Fratelli d'Italia. Se davvero la padovana Gardini sarà in lista con Meloni - il cui partito per arrivare a Bruxelles deve superare la soglia del 4% - si assisterà a un sovraffollamento di veneti, che rischiano di portarsi via preferenze: punta alla rielezione il trevigiano Remo Sernagiotto di Direzione Italia di Fitto, federato a FdI; è in corsa il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Sergio Berlato; sta facendo campagna elettorale da settimane con mega manifesti il veronese Massimo Giorgetti, che pure giura di restare a Palazzo Ferro Fini.


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Il Gazzettino