MESTRE - «Lavoro, fatica onestà» è lo slogan che Luigi Brugnaro, da candidato sindaco, ha lanciato ai suoi nella sala conferenze dell’hotel...
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I NOMI
I nomi in lista? Tanti nuovi nelle Municipalità dove il centrodestra governa solo Favaro, e tante riconferme per il Consiglio comunale, con qualche nuova entrata: tra tutti due donne, tra i più maturi e tra i più giovani. Nel primo caso si tratta di Carla Baruzzi Calderan, vedova di Giovanni Lino Calderan presidente della Rimorchiatori Uniti Panfido, imprenditrice che a 80 ha deciso di mettersi in gioco anche in politica. L’altra è Silvia Peruzzo Meggetto, responsabile Terziario Donna di Confcommercio Venezia e rampolla 28enne della famiglia che gestisce la catena di negozi di calzature con negozio storico in via San Donà a Mestre e altri nel Trevigiano, nel Padovano, ancora nel Veneziano e a Udine in Friuli. Altre matricole sono Michele D’Este, commerciante orafo veneziano di 51 anni, l’avvocato d’impresa 63enne Mauro Romanato e qualcuno proveniente dalle Municipalità. Per il resto la squadra fucsia è confermata, con gli assessori Simone Venturini (che sta ancora aspettando si decida se correrà in Regione a fianco di Luca Zaia), Renato Boraso, Massimiliano De Martin, Paola Mar, Paolo Romor, e poi anche i delegati del sindaco Luca Battistella, Paolino D’Anna, Enrico Gavagnin, e ancora Ermelinda Damiano, la più giovane presidente del Consiglio comunale, il capogruppo Alessio De Rossi, l’immarcescibile Maurizio Crovato, il giovane Matteo Senno, il leader di Pellestrina Alessandro Scarpa Marta
SCENARI
Quando il 21 marzo del 2015, a Santa Maria delle Grazie in via Poerio, Brugnaro lanciò la propria candidatura a sindaco, si parlò del frutto dell’accordo tra Forza Italia e la Lega di Matteo Salvini, architettato da Renato Brunetta e benedetto da Silvio Berlusconi, in base al quale i due partiti avevano deciso di sostenere Luca Zaia alle regionali e il patron dell’Umana Reyer alle comunali. Ieri Luigi Brugnaro era ciò che è diventato in questi cinque anni a Ca’ Farsetti: il sindaco che per conquistare il prossimo mandato ha l’appoggio di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, e che per questo è accusato dal centrosinistra di essere il portavoce del sovranismo e della destra, ma anche il sindaco che tira, indifferentemente, una carezza e un pugno a chi sta al Governo di Roma e che viene colto da orticaria quando gli rinfacciano conflitti d’interesse che, per lui, sono nell’interesse della città.
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Il Gazzettino