Azione e Italia Viva sono la terza forza politica della città: «Alle comunali da soli»

Azione e Italia Viva sono la terza forza politica della città: «Alle comunali da soli»
TREVISO - Tirati per la giacchetta un po’ da tutti, ma ben decisi a non farsi coinvolgere in progetti di cui sono poco convinti. Il Terzo Polo trevigiano, combinazione tra...

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TREVISO - Tirati per la giacchetta un po’ da tutti, ma ben decisi a non farsi coinvolgere in progetti di cui sono poco convinti. Il Terzo Polo trevigiano, combinazione tra Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi, è invece pronto ad affrontare la sfida delle prossime elezioni comunali in splendida solitudine: «Abbiamo una squadra di qualità - dice Vittorio Lago, segretario provinciale di Azione - e non stiamo parlando con nessuno. Il voto delle ultime elezioni politiche ci ha dato una grande responsabilità. Siamo il terzo partito in città, davanti alla Lega, e possiamo dire ai trevigiani che sicuramente alle amministrative ci saremo. E siamo pronti a correre da soli». 


 

IL QUADRO
Il Pd trevigiano osserva con attenzione le mosse di Azione e Italia Viva che, nel frattempo a livello nazionale stanno studiando la formula migliore per rendere l’alleanza più solida. Giovanni Tonella, segretario cittadino, ha ammesso che un accordo sarebbe la strada giusta ma ha anche precisato che il Terzo Polo è molto legato alle decisioni prese a livello romano anche per quanto riguarda le alleanze: «Noi con Tonella non abbiamo parlato - osserva Lago - pensiamo più che altro a consolidare il nostro progetto per consolidare Azione. Il risultato ottenuto a Treviso è il frutto del grande lavoro fatto. In un anno siamo riusciti a coinvolgere persone a ogni livello. Tutte le nostre riunioni sono sempre molto partecipate, sentiamo un grande interesse. Siamo ovviamente aperti al dialogo con le altre forze politiche, ma abbiamo anche le forze per una corsa in autonomia». Il dialogo ha però dei confini: «Per Azione non è possibile stringere alleanze con gli estremismi, quindi con Fratelli d’Italia da una parte e i movimenti estremisti di sinistra dall’altra. Del resto Treviso è una città moderata». E questo ripercorre lo schema già visto a livello nazionale, quando Calenda ha rotto l’accordo col Pd proprio per la presenza di forze di sinistra con programmi e obiettivi del tutto diversi. Detta così a essere tagliata fuori è anche l’accordo col centrodestra: qualche ammiccamento col sindaco Mario Conte c’è anche stato, ma l’alleanza Lega-Fratelli d’Italia rende impossibile ogni tipo d’accordo.
 

GLI OBIETTIVI


Per quanto riguarda il programma, Azione ha tre paletti ben chiari: «Noi lavoriamo per la sostenibilità ambientale delle scelte amministrative e per potenziare le politiche legate al mondo del lavoro. Per noi è molto importante che i giovani trevigiani possano trovare nel nostro territorio e in città e migliorare le politiche sociali e per la sanità. Questi sono, a nostro modo di vedere, i fronti più importanti sui cui lavorare».

 

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Il Gazzettino