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PORDENONE - La reazione che non ti aspetti. All’indomani della notizia relativa all’abbandono della trattativa del gruppo cinese Midea su Electrolux, in fabbrica a Porcia domina un sentimento, riassunto dalle parole del vertice della Rsu, Walter Zoccolan. «I cinesi hanno abbandonato l’idea di comprare Electrolux? Per noi la questione non cambia, anzi». E in quell’anzi c’è tutto il pensiero del sindacato interno. Era meglio il passaggio di mano e la svolta verso Oriente? Quasi, mettiamola così. «Perché un’azienda che vede i propri volumi calare e che non competono sui mercati sono destinate a sparire». Un timore, questo, che serpeggia anche per quanto riguarda lo stabilimento di Porcia, nonostante le rassicurazioni di alto livello portino tutte verso la direzione opposta.
Perplessità
A monte del ragionamento espresso dalla Rsu, c’è l’ultimo dato: la richiesta dell’azienda per la cassa integrazione notificata ai sindacati e alla Rsu stessa.
La politica
«Per Electrolux si riparte dalla crisi in atto, che richiede dal governo una strategia nazionale per l’elettrodomestico e interventi strutturali che ricadano sui territori - scrive Tomasello del Pd -. Di fronte ai fatti si è fermata la corsa a smentire che ci fosse un interesse e una trattativa in corso tra gli svedesi e i cinesi, auspichiamo sia arrivato il momento che governo e Regione si mettano a ragionare su come evitare la deriva della produzione. Il Pd ha fatto e sta facendo la sua parte con le sue parlamentari, ma noi ci aspettiamo anche dal ministro Ciriani e dai parlamentari di maggioranza una maggiore iniziativa in difesa dell’elettrodomestico. Il Golden Power è solo un passo preliminare e la soluzione non è la Cig».
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