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PORDENONE - Da oggi, 18 novembre, e fino al 30 novembre lo stabilimento Electrolux rimarrà chiuso. E purtroppo si sapeva in anticipo che sarebbe successo. Un'altra notizia, però, trapela dalla fabbrica di Porcia. E non è nemmeno stavolta positiva. Per vedere una ripresa, infatti, bisognerà attendere il 2024. Non il prossimo anno.
I dodici mesi che verranno, secondo le proiezioni che hanno in mano i sindacati di fabbrica, saranno purtroppo simili a quelli che stanno per andare in archivio.
LA SITUAZIONE
Il 2022 era iniziato come un anno di crescita, invece per Electrolux sarà quello della contrazione degli ordini e della produzione. Chi però confidava in una nuova accelerazione del quadro economico aziendale nel 2023 è rimasto deluso. Questa possibilità non ci sarà, dal momento che tutti gli indicatori internazionali vanno nel verso opposto: il prossimo anno l'inflazione picchierà ancora duro, erodendo i risparmi delle famiglie. E per chi si occupa di elettrodomestici, seppur di fascia alta, non è certo una buona notizia.
«E quella del 2024 - spiega Walter Zoccolan, della Rsu di fabbrica a Porcia - è una speranza, prima ancora che una certezza.
IL CLIMA
A preoccupare sono i consumi. Nel 2022 erano saliti (nella prima parte dell'anno) sulla scia della ripresa post-Covid. Poi sono crollati a causa della super inflazione del secondo semestre. Un fenomeno generato soprattutto dallo choc energetico su scala globale. «Purtroppo in questi casi funziona così - spiega sempre il rappresentante della Rsu di Electrolux a Porcia -: la fiducia del consumatore può crollare rapidamente, e in questo caso lo ha fatto in pochissimi mesi. Per risollevarsi, però, ci vuole più tempo. E tutte le analisi che abbiamo a disposizione - è la fosca previsione - indicano che il prossimo anno continuerà il contenimento delle vendite».
Quindi il calo della produzione da parte dell'azienda, con conseguenti giornate di cassa integrazione come ci si è abituati in questa seconda parte dell'anno. «L'inflazione - è sempre l'analisi del sindacalista - ancora per molto non scenderà su valori a una sola cifra e continuerà a mangiare il potere d'acquisto delle famiglie. Non ci saranno margini di crescita nel corso del 2023». Dichiarazioni, queste, rese a poche ore dalla chiusura dello stabilimento, decisa fino al 30 novembre proprio per far fronte ai nuovi volumi produttivi, tagliati nel corso dell'anno.
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Il Gazzettino