Electrolux, lite sulla cassa. Rifiutato il piano aziendale e la tensione sale alle stelle

Oggi il vertice chiave con le organizzazioni sindacali sulla tabella di marcia del lavoro da luglio a ottobre

Electrolux, lite sulla cassa. Rifiutato il piano aziendale e la tensione sale alle stelle
PORDENONE - Tira un’aria pesante all’Electrolux di Porcia: le organizzazioni sindacali e la Rsu di fabbrica hanno rifiutato la proposta dell’azienda relativa al...

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PORDENONE - Tira un’aria pesante all’Electrolux di Porcia: le organizzazioni sindacali e la Rsu di fabbrica hanno rifiutato la proposta dell’azienda relativa al calendario della cassa integrazione, in partenza a luglio e che durerà fino a ottobre inoltrato. L’azienda ha tempo fino a metà luglio, poi potrà procedere anche in autonomia, cioè contro il parere dei sindacati e delle rappresentanze di fabbrica. Ma il clima è caldo. 


La situazione

Oggi ci sarà un incontro chiave con le rappresentanze dei sindacati: all’ordine del giorno, per una volta, non ci saranno le voci di vendita della multinazionale svedese, ma più “banalmente” i periodi di cassa integrazione che l’azienda - con una lettera - ha comunicato ai lavoratori e alle sigle sindacali. Come detto il clima è teso. Uno sciopero al momento sembra escluso, soprattutto in un periodo già contrassegnato dagli stop alla produzione. 
«Ma se non dovessimo arrivare ad un accordo - spiega Walter Zoccolan, responsabile della Rsu di fabbrica a Porcia - si verrebbe a creare un pericoloso precedente, con l’azienda che procede da sola». E sottointeso, la volta successiva che l’azienda avrà bisogno di un accordo, le cose potrebbero non andare così bene. 

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Il quadro

Ci sono poi dei dettagli non da poco che faticano a “tornare”. 
A fine giugno la divisione di Porcia arriverà ad aver “espulso” dalla fabbrica 280mila unità di prodotto. Sono numeri - questi - confermati ieri dalle fonti sindacali più accreditate. L’azienda, però, nelle sue relazioni di progetto continua a sostenere di poter chiudere il 2023 a quota 670-680 mila pezzi prodotti, cioè in linea con quanto accaduto nel 2022, quando la lancetta del contatore si era fermata a circa 685mila pezzi prodotti in dodici mesi. Un dato comunque in calo rispetto agli oltre 800mila previsti. Ma riuscirà la fabbrica di Porcia a passare da 280 a 680mila pezzi da qui alla fine dell’anno? 
Le parti sindacali sulla gestione di questi numeri nutrono forti preoccupazioni, anche da un punto di vista strettamente aritmetico. Bisogna infatti considerare che il mese di agosto - come sempre – sarà caratterizzato da due settimane di chiusura completa dello stabilimento. Non da poco, poi, la quota di cassa integrazione, che inizierà a luglio per terminare solamente nel mese di ottobre. 


Per centrare l’obiettivo dichiarato dall’azienda negli ultimi incontri con i sindacati, insomma, servirebbe mettere il turbo. Tutti si augurano che sia possibile, ma sulla scrivania del ministro Urso, in un incontro calendarizzato all’inizio di luglio ci finiranno anche questi numeri. Il mondo sindacale è alla finestra. A Porcia (Pordenone) la Rsu di fabbrica ha appreso con soddisfazione la convocazione - per ora annunciata, manca solamente il giorno esatto - del vertice con il ministro delle Imprese.

 

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Il Gazzettino